Siccita Sicilia

Siccità Sicilia c’è preoccupazione

Stiamo andando incontro a una delle estati che sta facendo registrare valori record in termini di temperature. Al contempo, com’è facile prevedere, il numero delle precipitazioni langue. Chiaramente parliamo di due fenomeni ovviamente connessi al cambiamento climatico, che sta portando non a semplici annate anomale, ma a un crescendo di anni consecutivi in cui i dati vanno progressivamente peggiorando. Se ciò ha già messo in crisi gli altri stati, anche in Italia e c’è preoccupazione persino in Sicilia per la siccità.

Qualche giorno fa il Presidente del PD Enrico Letta ha chiesto a gran voce l’intervento dello stato e lo stato di emergenza proprio per i rischi legati alla siccità. Nel Nord Italia, specialmente in Piemonte e Lombardia, dove la situazione appare più grave, la siccità rischia di fare danni ingenti specialmente nel settore agricolo. Il comparto cerealico del Piemonte ha già annunciato perdite che rischiano di non far chiudere moltissime attività. Lo stato di emergenza non sarebbe infatti sufficiente.

Siccità Sicilia: situazione non critica ma si monitora

Emergenza acqua sicilia

Come dichiarato dal presidente Musumeci, «La crisi idrica che allarma le regioni del Nord Italia per fortuna non presenta gli stessi valori in Sicilia. Tuttavia, dobbiamo essere pronti a qualunque evenienza. Quello che abbiamo fatto in questi cinque anni per far fronte alla penuria d’acqua, nei centri urbani e nelle campagne, non ha precedenti in termini di iniziative e di risorse stanziate». 

In ogni caso, Musumeci ha convocato un vertice per verificare la situazione siccità in Sicilia. Nel corso dell’incontro sono state analizzate le criticità legate all’attuale sistema di erogazione idrica per uso irriguo e alla grave situazione di emergenza che si è determinata. Numerose aziende agricole e altri operatori economici del territorio, unitamente ai sindaci, hanno paventato seri e ingenti danni alle colture e all’intero ciclo produttivo, a causa della mancata irrigazione, e hanno chiesto un intervento tempestivo al governo regionale.

Gli interventi sulla diga Rosamarina

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In particolare, il discorso di è incentrato sulla diga Rosamarina, per la quale sono stati previsti degli interventi della Protezione civile regionale. Si tratta di riparazioni d’emergenza di condotte , che dovrebbero garantire a tutto il territorio circostante la distribuzione dell’acqua dell’invaso Rosamarina.

Hanno preso parte all’incontro in questione il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, il segretario dell’Autorità di Bacino, Leonardo Santoro, i rappresentanti del Consorzio di bonifica ed i rappresentanti dell’assessorato dell’Energia, i sindaci di Campofelice di Roccella Michela Taravella, Cerda Salvatore Geraci, Sciara Roberto Baragona, Lascari Francesco Schittino, Collesano Giovanni Battista Meli, in rappresentanza dei Comuni interessati, tra i quali anche Termini Imerese e Scillato.

“A breve termine l’intervento della Protezione civile regionale permetterà di supportare, con risorse e mezzi adeguati, le attività di riparazione in corso di esecuzione da parte del Consorzio di bonifica. – Ha affermato l’assessore Cordaro – al fine di agire su più fronti e far arrivare nell’immediato l’acqua al territorio. Inoltre, per poter contare su una migliore e più affidabile programmazione, tenendo conto delle reali esigenze degli operatori del comparto agricolo e dei tanti settori economici, già dal mese settembre ci adopereremo per elaborare delle soluzioni efficaci e concretamente realizzabili nel 2023, attraverso interventi strutturali che possano superare i problemi dovuti alla vetustà e all’inefficienza dell’adduttore principale”.

Il punto su come evitare la siccità in Sicilia

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Durante il vertice si è comunque affrontato l’argomento a 360°. Il vertice ha segnalato come, in virtù dei dati oggi in possesso della Regione, non ci sia un immediato rischio siccità in Sicilia. Esistono tuttavia criticità che rischiano di far insorgere tale condizione.

E’ complesso per la Regione occuparsi del cambiamento climatico e della conseguente diminuzione delle precipitazioni. Quello che si deve cercare di fare è certamente intervenire sul livello strutturale delle reti di distribuzioni. Limitare gli sprechi è la parola d’ordine. Inoltre, tutti i partecipanti al vertice hanno concordato sulla necessità che il Parlamento regionali approvi velocemente la riforma dei ​Consorzi di bonifica.

“Riformare i Consorzi di bonifica – sottolinea il governatore – è sempre stata una priorità per il mio governo. Abbiamo varato una proposta di riforma che prevede non solo che la gestione torni agli agricoltori, ma che ci sia, da parte della Regione, una graduale riduzione del debito accumulato in decenni e la riqualificazione della rete di distribuzione dell’acqua, mai sostituita in sessant’anni. È urgente che l’Ars approvi questa legge, per dare concretezza a un cambio di passo definitivo atteso da tempo da tutto il mondo agricolo siciliano”.


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