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Ucraina-Russia, la Sicilia offre soccorso ai profughi

La situazione in Ucraina continua a essere gravissima e gli sguardi di tutto il mondo sono puntati in questo momento su un conflitto che sta cambiando moltissime cose, come la famosissima neutralità della Svizzera (gli elvetici hanno aderito alle sanzioni internazionali) o la Germania e la Svezia che hanno inviato armi in un paese per aiutarlo a combattere (non accadeva dalle seconda guerra mondiale). Una guerra come questa ha molteplici causa, motivazioni e colpevoli ed è complessa da analizzare e ricostruire, ma c’è una cosa che lascia sicuramente tutti concordi: a pagare un prezzo altissimo sono i civili.

Musumeci: condanniamo Putin

nello musumeci
Non si nasconde dietro un dito il governatore della Sicilia Musumeci, che usa parole durissime riguardo al conflitto: «La guerra preoccupa e deve preoccupare tutti, ma deve anche fare in modo che ognuno di noi si adoperi non soltanto perché il conflitto si conclude nel miglior tempo possibile. L’aggressione di Putin è veramente indecorosa, fuori da ogni logica, persino della storia più recente.» Tuona ai microfoni di Agrigento Notizie Nello Musumeci, presente in città per un incontro politico organizzato da Diventerà Bellissima.

Musumeci: accoglieremo i profughi

rifugiati benvenuti
Il presidente della regione è poi passato al “contrattacco” però, una controffensiva basata sull’aiuto e sulla solidarietà: «Al tempo stesso dobbiamo però aiutare i profughi, che sono tantissimi, soprattutto bambini, donne. In questo senso abbiamo già ricevuto la nomina dal capo della Protezione Civile Nazionale. Lavoreremo, oggi ho incontrato le nove prefetture  per creare un momento di coordinamento. Lavoreremo affinché nessun profugo rimanga fuori. La domanda che arriva dall’Ucraina è molto più articolata di quanto si pensasse, ma l’offerta dei siciliani è altrettanto generosa e solidale. Speriamo – conclude Musumeci – di porre fine ad una parte del calvario di questi cittadini che non hanno alcuna colpa se non quella di essere entrati nel mirino di una follia imperialista, della quale si farà carico la storia.»

Ucraina- Russia, a Catania continuano le proteste

Continuano nel frattempo nel capoluogo etneo le manifestazioni a sostegno degli ucraini. Così, dopo quella tenutasi in Piazza Federico di Svevia, ecco che nuovamente i manifestanti si sono radunati in piazza Roma, per una manifestazione organizzata dalla comunità ucraina.

Riportiamo il significativo messaggio che la Dott.ssa Yuliya Dynnichenko, Presidente dell’Associazione I Nuovi Confini a capo della Comunità Ucraina cittadina, ha rivolto ai propri connazionali presenti.

«Ci sono tantissime persone che ci sostengono in Sicilia. Al momento questa è una novità ma noi dovremmo rimediare a tutto ciò che accadrà dopo ed essere forti, chiedere che non ci dimentichino. Ad oggi noi stiamo insegnando a tutto il mondo cosa significhi proteggere la libertà, all’Europa cosa significhino le parole del nostro inno e noi sacrificheremo il nostro corpo ed anima per la libertà. Dobbiamo collaborare tutti: noi qua stiamo bene, ma voi sapete come stanno male in Ucraina.

ucraina

Perciò più forza, più partecipazione: io vi chiedo solo questo. Lo so che siamo stanchi, che non abbiamo dormito e che abbiamo pianto tanto in questo periodo ma non dobbiamo mollare perché, anche se torneranno i nostri parenti, comunque tanta gente continuerà ad aver bisogno di noi. In questi otto anni il popolo ucraino ha dimostrato di essere unito.»

All’intervento della dottoressa ha fatto eco quello di Carmela, una delle partecipanti alla manifestazione: «Otto lunghi anni di guerra nei quali, in tutti i modi, abbiamo cercato di riferire dell’esistenza di questa, ma nessuno ha ascoltato. I diritti umani sono stati violati non oggi, ma da anni. Oggi, per interessi economici, la guerra è venuta fuori per tutto il mondo. Questo non è giusto. In un mondo che ha costruito ponti per creare la pace, dopo la Seconda Guerra Mondiale, questo non doveva avvenire. L’Ucraina fa parte dell’Europa, l’Ucraina è Europa e questo non può accadere tra popoli che si dichiarano pacifici. E grazie soltanto a uomini di buona volontà che si ha solidarietà nei confronti dei cittadini ucraini che sono uomini come noi. Siamo tutti uguali, siamo tutti gente di questo mondo e abbiamo tutti il diritto di vivere in pace. Nessuno deve venire a rompere la pace perché questo significa romperla per tutti. Soffrono gli ucraini, e soffriamo anche noi. La vita conta prima di tutto, prima dell’economia e degli interessi personali – ha continuato la donna –  . La vita è un diritto primario, sancito dall’ONU, e morire non è giusto per nessuno: è violazione di una regola internazionale riconosciuta in tutto il mondo. Stop, quindi, alla guerra».


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