Il Castello Ursino fu costruito probabilmente per volere di Federico II, tra il 1239 ed il 1250
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Nel 1295 il castello ospitò il Parlamento Siciliano, nel quale fu destituito Giacomo II in favore dell’elezione di Federico III alla carica di re di Sicilia. Conquistato l’anno successivo da Roberto d’Angiò, fu nuovamente espugnato e ripreso dagli aragonesi, ospitando il re e la sua corte. Sede dei regnanti successivi, intorno al XVI secolo cominciò a perdere d’importanza a livello militare, colpa l’introduzione della polvere da sparo. Con l’eruzione avvenuta l’11 marzo 1669 la sua rilevanza strategica venne meno. Infatti la lava, che formò due braccia circondando la costruzione, generò centinaia di metri di terra allontanando notevolmente la costa. Inoltre il terremoto del 1693 indebolì la struttura, determinando definitivamente la fine dell’importanza militare del castello. Durante il periodo borbonico, assumendo il ruolo di fortilizio, fu restaurato nel 1838 con l’aggiunta di strutture che nel occultarono molto la forma originaria. Dal 1930 furono iniziate attività di restauro allo scopo di restituirgli il vecchio splendore storico, tramutandolo in museo.
Il Museo Civico di Catania
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Ad oggi la struttura accoglie numerose opere d’arte e storiche. Sono custodite all’interno del castello le collezioni del Monastero dei Benedettini, parte delle opere del principe Biscari e le donazioni del barone Zappalà-Asmundo. Il Castello Ursino è visitabile ed è attivo un servizio di guida che conduce attraverso dei percorsi alla scoperta della storia della fortezza e della Sicilia orientale.
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