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Il mago Eliodoro e l’elefante di Catania “U’ Liotru”

Il mago Eliodoro e l’elefante di Catania “U’ Liotru”: L’elefante di pietra lavica adorna, silenzioso, Piazza Duomo, nel cuore di Catania, ma se solo potesse parlare, se solo potesse raccontare la verità dietro ai miti dai contorni sfumati, ah quante ne direbbe su Eliodoro, vescovo fallito, mago di malefatte ed inganni! Eliodoro, infatti, il suo inventore, non era buono né, tantomeno, provava rimorsi per colpa delle sue terribili burle a danno dei fedeli. Si dilettava, il negromante, nell’ingannare e rendere ridicoli i maggiori esponenti della città, e quando le acque si facevano agitate – non tutti sopportavano i suoi terribili scherzi – egli, con un balzo, gli montava in groppa, e lui, fido Liotru, iniziava la magica fuga verso Costantinopoli. Coinvolto in avventure terribili e spregevoli di cui lui, povero animale di pietra magica, pativa la pericolosità, il fido Liotru racconta, adesso, la storia del padrone e rivendica la propria innocenza.

Cattivo Eliodoro, cattivo!

Eliodoro
Si sa, non tutti sono capaci di far fronte alle delusioni: Eliodoro vede sfumare il proprio sogno di vestire la mitra da vescovo e, infuriato, rinnega tutto, diventa apostata. Abbracciata la magia nera e i demoni che essa scatena, con i suoi incantesimi tormenta la città di Catania: tramuta gli uomini in bestie selvatiche, fa apparire metalli grezzi come monete d’oro; pietre diventano preziosi diamanti che, dopo l’acquisto, si mostrano quali cianfrusaglie inutili. Eliodoro, il cattivo Eliodoro, si rende nemico temibile di una cittadina santa e devota e più volte viene perseguitato e tenta la fuga verso Costantinopoli; ma muoversi a piedi, anche se pregni di magia, è una fatica! Decide, quindi, di plasmare un fedele famiglio, un animale possente di pietra lavica che, nella sua agilità magica, gli permetta di beffare di più e meglio.Liotru, il nome dell’elefante di pietra, viene scolpito e forgiato dalla lava rovente dell’Etna e, una volta completato, cavalcato al pari di un destriero mentre le mani di Eliodoro scagliano magie terribili.
Il nome dell’animale,infatti, ‘U’ Liotru, non è altro che una declinazione popolare del nome del negromante stesso, Eliodoro.

La rivalsa di ‘U’ Liotru

Liotru

Nessuno riesce a sconfiggere il terribile mago: lo stesso imperatore di Costantinopoli, esasperato dalle notizie funeste che giungono dalla città di Catania, invia spedizioni di filosofi, eserciti, intellettuali e santoni di ogni genere, ma nessuno ha la meglio sul terribile Eliodoro, imbattibile grazie anche al possente elefante di pietra che gli fa da cavalcatura. Ma i cattivi sono sempre destinati a perdere: S. Leone II, vescovo e santo, distrugge, poco a poco, ogni emblema, ogni roccaforte del potere di Eliodoro e, durante una messa che il mago vuole disturbare, il vescovo gli getta al collo una stola santa e lì, nelle sacre parole della Chiesa, ne esorcizza l’animo riducendolo in cenere.

Sconfitto il mago, Catania ritorna serena, ma ‘U’ Liotru?

Abbandonato fuori dalle mura della città, l’elefante di pietra verrà recuperato e posto a guardia della porta cittadina che da lui prenderà appunto il nome di “di lu Liotru” e, tempo dopo, innalzato ai piedi di un obelisco egizio, diventerà la prova della sconfitta di quel mago: Eliodoro, che voleva dominare Catania, e che da Catania venne distrutto.
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