Durante la festa in onore di Sant’Agata, si svolge una grande processione scenografica, tanti uomini portano per le vie della città il busto della santa all’interno di un contenitore, detto Fercolo o vara, sfarzosamente decorato.
Questo Fercolo, una struttura di diversi materiali, viene portato in spalla, da tanti giovani e forti uomini per le principali vie cittadine.
La storia del Fercolo di Sant’Agata è molto antica, la prima struttura costruita risale al 1379 circa. Essa era decorata e intarsiata, con rifiniture pregiate ed era composto da una struttura in legno, con all’interno lo scrigno della santa, in argento, che conteneva le sue reliquie.Molti anni dopo fu costruito un secondo fercolo, progettato dall’artista orafo Vincenzo Archifel verso gli inizi del 1500 a Catania. Fu costruito secondo uno stile rinascimentale, sempre finemente decorato, mentre sul tetto sono presenti dodici statue raffiguranti i dodici apostoli. La cupola, rettangolare, poggia su sei colonne corinzie.
Il fercolo è composto d’argento pesante. Esso si muove su quattro ruote in gomma piena, trainate dai devoti della santa chiamati cittadini, vestiti col tradizionale abito, detto sacco. Viene trasportato tramite dei cordoni, al cui capo presentano delle maniglie dove i cittadini possono trainare con forza il carro.
Il peso del fercolo è di circa 17 quintali, ma durante la processione il suo peso aumenta notevolmente, appesantito dai devoti e dagli addobbi, facendolo arrivare a circa 30 quintali.
Lo scrigno di Sant’Agata
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Il Fercolo di Sant’Agata addobbato
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Nella processione del 4 febbraio, i garofani sono di colore rosa, per simboleggiare la passione per Gesù e del suo martirio, mentre in quella del 5 febbraio i garofani sono di colore bianco che indicano la grande fede in Dio, il candore e la verginità di donna dedicata al Signore Gesù.
Il Fercolo di Sant’Agata oggi
![Il Fercolo di Sant'Agata Il Fercolo di SantAgata 1](https://www.cataniablog.it/wp-content/uploads/2018/12/Il-Fercolo-di-SantAgata-1-1024x768.jpg)
Furono colpite diverse zone della città, tra cui edifici pubblici e religiosi. Anche l’edificio che ospitava l’antichissimo fercolo catanese, venne distrutto. Il pregiato fercolo subi’ ingenti danni e non fù possibile recuperarlo. Cosi alcuni anni dopo venne ricostruito molto simile all’originale, tramite antiche foto, disegni e testimonianze dei cittadini.
Una volta completato ritornò ad essere utilizzato nelle processioni della festa a partire da quella del 1947.L’anno prima, nel 1946, i catanesi, in assenza di un fercolo, si rivolsero ai paesi vicini per chiedere aiuto riguardo un fercolo da prestare. Cosi la città di Acicastello prestò loro il suo fercolo, quello di San Mauro, facendo si che i catanesi potessero festeggiare la tanto amata santa.
Questo gesto, molto apprezzato dai cittadini, fece in modo che la devozione per Sant’Agata legasse ancora di più queste due città vicine.
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