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Covid 19: il punto nella regione Sicilia

Il nostro ultimo aggiornamento sulla situazione Covid risaliva a luglio. In questi giorni siamo tutti con il fiato sospeso: rientreremo nuovamente in zona gialla?
Adesso che, trovandoci in zona bianca, abbiamo allentato le restrizioni, i contagi, grazie anche alla variante delta, sono aumentati e con loro purtroppo i ricoveri e le terapie intensive.
Gli esperti stanno approvando i parametri da utilizzare per avere un criterio di valutazione della situazione, il parametro nuovo che è stato inserito dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid in Sicilia terrà conto anche della percentuale di vaccinati nell’area da considerare.

Covid 19: le nuove zone

Sanificare contro il covid 19
In base a questi criteri vengono stabilite quattro tipologie di zone nelle quali possiamo ritrovarci, in base a questo criterio la Sicilia potrebbe essere suddivisa in zone ognuna con un livello di rischio diverso e quindi con diverse restrizioni.
1-“zona ad alto rischio” quella in cui “è elevato l’indice di contagio (maggiore di 250 casi su centomila abitanti), ma la copertura vaccinale è inferiore al 70 per cento di tutta la popolazione o inferiore all’80 per cento della popolazione over 60.”
2. “ zona a medio rischio” quella in cui l’indice di contagio è maggiore di 150, ma inferiore a 250 contagi ogni centomila abitanti, con una copertura vaccinale inferiore al 70 per cento di tutta la popolazione o inferiore all’80 per cento degli over 60.
3-“zona a basso rischio” quella in cui l’indice di contagio è “tra 150 e 50 contagi per centomila abitanti con una copertura vaccinale superiore al 60 per cento della popolazione o al 70 per cento per gli over 60)”
4-“zona a bassissimo rischio” quella in cui l’indice di contagio è “inferiore ai 50 contagi per centomila abitanti e una copertura vaccinale maggiore del 70 per cento”.

L’effetto secondo le autorità dei vaccini

Prevenzione covid 19
L’aspetto positivo in questo momento è che la vaccinazione delle persone superiori ai 70 anni e in generale di quelle più fragili ha ridotto i ricoveri negli ospedali; questo dato, molto incoraggiante, ci fa riflettere sull’efficacia dei vaccini.
Efficacia che si nota ancora di più se osserviamo i dati che mostra la curva dei contagi in Sicilia, curva che purtroppo, nell’ultimo periodo sta subendo un’impennata ponendo la nostra regione tra le prime per numero di casi riportati e tra quelle che rischiano di andare in zona gialla.
L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ci spiega che il vaccinato si infetta con la variante delta ma in questo caso il virus si ferma nel naso. Precisa poi: “Il vaccinato ha il virus nel naso e non ce l’ha nel polmone, e sono due mondi diversi. Avere il virus nel naso vuol dire avere un virus che in genere sta nel naso per 2 o 3 giorni perché gli anticorpi stanno soprattutto nei polmoni e quindi ci vuole il tempo affinché gli anticorpi arrivino nel naso a inattivare il virus. Tanto è vero che queste persone hanno sì una carica virale elevata, ma ce l’hanno per 2 o 3 giorni – precisa l’esperto – mentre chi non ha il vaccino la carica virale ce l’ha per 10-15 giorni e quindi è uno ‘spreader’, uno che dissemina virus, mentre il vaccinato ha una capacità di contagiare il prossimo del 90% inferiore agli altri“.
Ancora una volta un esperto ci spiega perché dobbiamo vaccinarci e come proteggerci da una malattia che può essere letale.
Così si esprime l’infettivologo Giovanni Di Perri, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale “Amedeo di Savoia” di Torino.

Covid 19: la variante delta

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Purtroppo la nuova variante non è lo stesso coronavirus che abbiamo conosciuto nel 2019, si trasmette con più facilità e risponde meno ai vaccini però dice testualmente “anche una risposta parziale al vaccino potrebbe scongiurare le manifestazioni gravi”. Lo stesso esperto ci prepara: “la possibilità che emerga una variante che sia molto poco sensibile ai vaccini è qualcosa che dobbiamo tenere in considerazione”.
Alla luce di queste ultime considerazioni la speranza di tutto il mondo è sempre rivolta verso la scienza nella speranza che possa aiutarci a vincere questo nemico che sta sconvolgendo le nostre vite.
Ancora una volta non dimentichiamoci dei comportamenti da adottare: distanziamento, mascherine, igiene delle mani, sono le piccole cose che possiamo fare per proteggerci in attesa che la nostra vita torni alla normalità che desideriamo tanto.


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