sicilia arancione

Coronavirus: è ufficiale, la Sicilia non tonerà gialla

 
Nonostante l’arrivo della bella, anzi bellissima stagione, sembra che dovremo attendere ancora indefinito tempo per uscire a rivedere la nostra terra. Il governo Draghi aveva qualche settimana fa aveva preventivamente chiuso la nostra bella isola, decretando con un Dpcm di respiro nazionale, una zona arancione di cautela. Una decisione che aveva fatto storcere il naso a molti, non ultimo al governatore Musumeci. Questo perché la Sicilia non manifestava in alcun modo la necessità di una zona arancione (anzi, l’indice dei contagi viaggiava decisamente per numeri inferiori a quelli a cui siamo stati abituati).
Oltretutto, la regione usciva già da una zona rossa che proprio il presidente della regione aveva disposto per la fine di gennaio e che era servita a invertire una pericolosa tendenza dovuta certamente ai bagordi delle festività natalizie. La zona arancione è andata così delineandosi e sommandosi alla (ormai prevedibile) zona rossa disposta per le festività pasquali. Facile immaginare infatti come durante il “quadrangolo” deputato alle scampagnate (Pasquetta, 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno) i siciliani, in mancanza di adeguati controlli, non avrebbero mancano l’opportunità di assembrarsi – in barba a ogni forma di prudenza.
Coronavirus Sicilia 1
In ogni caso, il Governo Draghi ha reputato opportuno non solo dichiarare la zona arancione nel periodo precedente a Pasqua, ma – è ormai ufficiale – anche per il periodo immediatamente successivo. Lo stato di emergenza, ormai prorogato di volta in volta con una puntualità disarmante, vede dunque sommarsi un nuovo episodio. Oltretutto, meno grave in Sicilia rispetto ad altrove: sono infatti tante le regioni, soprattutto al Nord, che hanno visto l’inasprirsi delle misure di contenimento, fino alla ormai ben note (e temuta) zona rossa.

Sicilia: zona arancione fino a Maggio

Bene, se avevate programmi per il mese di Aprile forse è il caso di disdirli (oppure, di scegliere qualcosa di alternativo da fare a casa). Il problema maggiore è, ancora una volta, la pressione sulle terapie intensive che rimane molto forte. Il bilancio dei morti della scorsa settimana è un dato che preoccupa e che si somma ai dati dell’ISTAT che hanno dichiarato come il 2020 sia stato l’anno con la peggiore come curva demografica degli ultimi 100 anni. Solo nel 1918 si erano visti dati, in rapporto morti-nati, così critici: in particolare, l’istituto ha fatto notare come complessivamente sia scomparso l’equivalente dell’intera popolazione di una città come Firenze.
In quest’Italia ancora sospesa fra arancione e zona rossa, la Sicilia dunque è destinata a non rivedere la zona gialla nemmeno dopo Pasqua: a questo punto, pare che la data più credibile sia maggio.
Coronavirus lockdown

Sicilia zona arancione: cosa è possibile fare

Spostamenti

La zona arancione prevede che si possa circolare dalle 5 alle 22 nello stesso Comune. Consentita una sola visita per giorno a parenti o amici, nello stesso Comune, in massimo 2 persone più figli minori di 14 anni, individui diversamente abili o non autosufficienti conviventi. E’ possibile invece allontanarsi sino a 30 chilometri dai confini dei comuni fino a  5.000 abitanti, ma permane il divieto di recarsi nei capoluoghi di Provincia. Rimane lecito spostarsi in altri Comuni per lavoro, salute o necessità o per servizi non presenti nel proprio. Permane invece il divieto di muoversi fra regioni, salvo che per fare rientro al proprio domicilio o residenza.
In ogni caso, rimane la necessità di fornire l’autocertificazione se richiesta e il divieto di circolare – o coprifuoco – dalle 22 alle 5.
Scuole
E’ ormai evidente che la volontà del governatore Musumeci, ma anche del Governo Draghi, sia quella di continuare con la scuola di presenza e abbandonare la Dad. In tutto il territorio italiano infatti si sta prospettando un rientro alla scuola di presenza, anche in zona rossa, pertanto è credibile che rimanga così anche in Sicilia (seppure magari con la presenza al 50%) questo anche per venire incontro alle numerose proteste che hanno infiammato la penisola.
Coronavirus Dad
Ristorazione e negozi
Chiusura di bar e ristoranti, mentre permangono i divieti di consumo di viveri nelle loro immediate vicinanze, insieme a quello di consumare cibi e bevande in strade o parchi dalle 18 alle 5. Dalle 5 alle 18 permesso l’asporto di cibi e bevande da tutti i locali, dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario.
Altre attività
Chiusi i centri commerciali, che manterranno aperti all’interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai. Resta invece ancora al bando la cultura, che aveva avuto una breve tregua: chiusi musei, mostre, teatri, cinema.
Resta consentita l’attività sportiva all’aperto consentita purché nei confini del proprio comune. Ancora chiuse invece palestre e piscine. Restano sospese le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine anche in bar e tabaccherie. La partecipazione alle funzioni religiose è permessa.


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