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Sicilia zona arancione: da lunedì chiusi preventivamente

 
E’ durata ben poco più di un mese la zona gialla in Sicilia, dopo le restrizioni che Musumeci aveva invocato a gennaio per contenere l’emergenza sanitaria. Da lunedì infatti l’isola tornerà in zona arancione, nonostante abbia una indice di diffusione intorno all’1 (e quindi proprio della zona gialla). Il passaggio a zona arancione rientra infatti in un più ampio piano messo in atto dal governo Draghi, al quale il comitato tecnico scientifico ha caldeggiato soluzioni più efficaci per contenere la pandemia. Dunque, fino a Pasqua e Pasquetta niente più zona gialla, ma zona arancione nel sud Italia e rossa nel Nord.

Sicilia zona arancione: la reazione di Musumeci

Piuttosto comprensibile la reazione del Presidente della regione Musumeci, il quale si è così espresso: «Il governo nazionale ha deciso che anche la Sicilia da lunedì entrerà in zona arancione. Provoca tanta amarezza questa decisione adottata con un decreto legge, a cui non possiamo assolutamente opporci, nonostante i dati della Sicilia siano confortanti: abbiamo infatti parametri in linea con una condizione di non emergenza, ci sono meno ricoveri in terapia intensiva, anche se negli ultimi giorni sono aumentati i contagi».
Nonostante le parole sicuramente risolute, sembra però che Musumeci sia pronto ad alzare bandiera bianca e a fare di necessità virtù: «È un provvedimento adottato per prudenza, e però ci fa tanta rabbia. Se accanto a questo provvedimento il governo si preoccupasse di affrettare la concessione delle misure di sostegno agli operatori economici, almeno limiteremmo i danni. Utilizziamo questi giorni per far procedere velocemente la campagna vaccinale, perché tutti hanno diritto a tornare il prima possibile alla normalità».
Parole critiche arrivano anche dal presidente regionale di Confcommercio Gianluca Manenti: «Siamo ben lontani dai 250 contagi per ogni 100mila abitanti per passare alla fascia di rischio successiva. Stiamo, dunque, per diventare arancioni ma quando lo siamo stati, nel recente passato, le regioni gialle potevano rimanere tali con i numeri che abbiamo riportato, vale a dire 80-100 contagi per 100mila abitanti. Ci serve capire il perché di questo ulteriore giro di vite che avrà effetti devastanti per il futuro delle nostre imprese. Molte di esse, sul territorio regionale, rischiano di chiudere definitivamente i battenti mentre degli indennizzi promessi neppure l’ombra. Ci rendiamo conto che è una situazione complessa. Ma le risposte attese dai governi nazionale e regionale tardano ad arrivare».

Sicilia zona arancione: cosa cambia

Spostamenti

La zona arancione prevede che si possa circolare dalle 5 alle 22 nello stesso Comune. Consentita una sola visita per giorno a parenti o amici, nello stesso Comune, in massimo 2 persone più figli minori di 14 anni, individui diversamente abili o non autosufficienti conviventi. E’ possibile invece allontanarsi sino a 30 chilometri dai confini dei comuni fino a  5.000 abitanti, ma permane il divieto di recarsi nei capoluoghi di Provincia. Rimane lecito spostarsi in altri Comuni per lavoro, salute o necessità o per servizi non presenti nel proprio. Permane invece il divieto di muoversi fra regioni, salvo che per fare rientro al proprio domicilio o residenza.
In ogni caso, rimane la necessità di fornire l’autocertificazione se richiesta e il divieto di circolare – o coprifuoco – dalle 22 alle 5.
Scuole
Seppure per la zona arancione sia prevista la DAD per gli istituti superiori e la prosecuzione dell’attività in presenza per tutti gli altri, non ci sono ancora informazioni precise da parte di Musumeci in tal senso.
Coronavirus scuola
Ristorazione e negozi
Chiusura di bar e ristoranti, mentre permangono i divieti di consumo di viveri nelle loro immediate vicinanze, insieme a quello di consumare cibi e bevande in strade o parchi dalle 18 alle 5. Dalle 5 alle 18 permesso l’asporto di cibi e bevande da tutti i locali, dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario.
Altre attività
Chiusi i centri commerciali, che manterranno aperti all’interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai. Resta invece ancora al bando la cultura, che aveva avuto una breve tregua: chiusi musei, mostre, teatri, cinema.
Resta consentita l’attività sportiva all’aperto consentita purché nei confini del proprio comune. Ancora chiuse invece palestre e piscine. Restano sospese le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine anche in bar e tabaccherie. La partecipazione alle funzioni religiose è permessa.
 
Palestra
Contravvenzioni
Chi non rispetta i divieti introdotti può essere multato: la sanzione va da 400 a 1.000 euro, ma è ridotta se si paga entro cinque giorni. Le verifiche delle forze dell’ordine possono essere svolte anche dopo il controllo sul posto. In caso di spostamento considerato fuori norma, le forze dell’ordine possono disporre il rientro al luogo di partenza di chi non ha rispettato le regole. In caso di contestazione della multa, si può fare ricorso al prefetto.
Trasporto locale
Al di là dei mezzi dedicati al trasporto scolastico, la capienza massima sarà limitata al 50% dei posti disponibili.
Bus Sicilia


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