Un’area naturale a metà tra Agrigento e Caltanissetta, che si distingue dal caos della provincia, in cui la natura si impone in tutte le sue sfumature creando un distacco prepotente tra la realtà cittadina e quella della conca naturale.
Con una storia arabeggiante come si nota dal nome che per alcuni studiosi deriverebbe da “Handaq at-tin”.
Conosciuta come città dell’uva, Canicattì vanta diverse aree dedite alla coltura dell’uva da esportazione nostrana e estera.
Cose da vedere nel Comune di Canicattì:
Città di Canicattì: Accademia del Parnaso
Un luogo dissacrale in cui non si aveva paura ad osare e a dire la propria opinione.
Canicattì: Chiesa Madre San Pancrazio
Nota è la tela in cui viene rappresentata la Sacra famiglia attribuita a Pietro D’Asaro.
Teatro sociale
Con un’architettura dettagliata, il teatro è stato il frutto del lavoro copioso dell’architetto Ernesto Basile e rappresenta un pezzo importante della storia del comune di Canicattì.
Masseria di contrada Cazzola
In questo borgo erano concentrate tutte le attività agricole inerenti il territorio, in particolare l’uva.
Di proprietà della dinastia dei Lomia, la Masseria era apprezzata per le stupende cantine, gli immensi saloni in stile barocco e una piccola chiesa racchiusa nella struttura.
Palazzo La Lomia
Una struttura di grande dimensioni che conta ben 35 alloggi, definita da Santi Correnti “uno dei più bei palazzi storici di Sicilia”.
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