Chiesa della Divina Maternità della Beata Vergine Maria a Catania

Chiesa della Divina Maternità della Beata Vergine Maria a Catania

La Chiesa della Divina Maternità della Beata Vergine Maria a Catania è una delle tante piccole ma suggestive chiese di cui è costellata la ridente città siciliana.
Si tratta di un edificio piuttosto sobrio ed essenziale, costruito dalla comunità con uno scopo benefico per la città stessa che andremo tra breve a scoprire.
È la propria valenza sociale la sua vera ricchezza, il punto di riferimento di tutti i cittadini siculi che ancora oggi la omaggiano non solo durante la messa domenicale, ma tutti i giorni, attraverso la preghiera e le iniziative culturali associate ad essa.

Alcuni cenni storici

La chiesa della Divina Maternità della Beata Vergine Maria a Catania viene costruita dopo l’eruzione del vulcano Etna del 1669, una vera e propria calamità naturale che ha distrutto varie parti della città sicula.

Il nome originario dell’epoca è Santa Maria della Grazia.

La costruzione di un edificio come una chiesa, quindi, non ha solamente valenza religiosa ma soprattutto comunitaria, deve accogliere e aiutare i profughi di tutti i paesi dell’Etna.
Ma le vicende di questa chiesa sono piuttosto tumultuose, tant’è che viene distrutta totalmente dal terremoto del 1693, per poi essere ricostruita sulle proprie rovine.La chiesa subisce i bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale, nel 1943, e viene distrutta parzialmente.
È qui che assume il nome odierno, dedicato totalmente alla Vergine Maria come omaggio a sentimenti di misericordia e dedizione assolute.
Viene nuovamente ricostruita, sul progetto dell’architetto Marletta, in collaborazione con il sacerdote Matteo Torresi. La chiesa riceve consacrazione da Monsignor Bentivoglio, Arcivescovo di Catania, nel 1952.

Come si presenta oggi la chiesa

Chiesa della Divina Maternità della Beata Vergine Maria
Come detto prima, la struttura dell’edificio è particolarmente sobria ed essenziale: la prima cosa che conquista lo sguardo è il colore bianco della muratura, candido e splendente al sole carico della Sicilia, in pieno spirito neo-barocco.La chiesa ha la forma di un rettangolo simmetrico, con un’unica porta centrale d’ingresso e un alto fastigio.
La linea volumetrica, a forma di prisma rettangolare, sottolinea una sostanziale austerità e una purezza dello stile.
Internamente, l’edificio è costruito con una planimetria ad unica navata, con un classico vestibolo d’ingresso che termina in un’abside semicircolare su cui si appoggia il presbitero rialzato. Lo schema, quindi, è di una chiesa tradizionale, un tipico luogo di aggregazione e non di rappresentanza che vuole esprimere sentimenti di sobrietà, umiltà e raccoglimento nella preghiera e nell’abbraccio della Vergine Maria.

Le decorazioni della chiesa

Chiesa della Divina Maternità della Beata Vergine

Come unici motivi decorativi si possono ammirare il rosone della facciata, una finestra in asse, sovrastata dalla loggia rettilinea ad attico sul tetto.
L’interno è essenziale, dominato dalla tinta pulita e candida del bianco, senza affreschi nè dipinti, ma con i piccoli dettagli in ottone dei candelabri.Le sedute in legno scuro conferiscono un senso di calore, ospitalità e raccoglimento, mentre il rimando con il grande crocefisso sopra l’altare centrale regala un dialogo armonioso a livello cromatico.
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