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Comune di Pachino: Le 5 cose da visitare

Comune di Pachino, perla della Sicilia

Pachino, comune del siracusano situato all’estrema punta sud della Sicilia, è molto più di una semplice località balneare. Conosciuta per il suo rinomato pomodoro, specialità enogastronomica locale, Pachino vanta un background storico e artistico di altissimo livello.

Storia di Pachino: origini del posto e cosa visitare

Pachino, un grazioso comune siciliano di poco più di 22.000 abitanti, situato a 51 chilometri da Siracusa, vanta una storia ricca e affascinante. Le sue origini risalgono a epoche remote, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio.

Le prime tracce di insediamenti umani risalgono all’età preistorica. In particolare, la necropoli di Eloro, situata a pochi chilometri da Pachino, offre una suggestiva testimonianza della civiltà sicula che abitava la zona tra l’VIII e il VI secolo a.C.

Nel 750 a.C., la città fu colonizzata dai Greci che la chiamarono “Eloro”. Sotto il loro dominio, Eloro divenne un importante centro agricolo e commerciale, grazie alla sua posizione strategica sulla costa sud-orientale della Sicilia.

Nel III secolo a.C., la città fu conquistata dai Romani che la ribattezzarono “Pachynum”. Durante il periodo romano, Pachino conobbe un periodo di grande prosperità, come testimoniato dai resti di ville romane e di altri edifici pubblici.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Pachino fu conquistata dagli Arabi che la governarono per diversi secoli. L’influenza araba è ancora oggi evidente in alcuni aspetti della cultura e della gastronomia locale.

Nel XIII secolo, Pachino fu conquistata dai Normanni che la integrarono nel Regno di Sicilia. Da quel momento in poi, la città seguì le vicende storiche del resto dell’isola.

Nel corso dei secoli, Pachino ha subito diverse dominazioni che hanno lasciato un segno indelebile sulla sua cultura e sul suo patrimonio architettonico. La città conserva ancora oggi numerose vestigia del suo passato, tra cui:

Necropoli

Sull’altopiano di Costa Caitina, a pochi chilometri dalla città di Pachino, si trova la Necropoli di Eloro, una grotta carsica di immensa importanza archeologica. Risalente all’epoca bizantina, la necropoli offre un affascinante spaccato della vita e delle usanze funerarie delle antiche popolazioni che abitavano la Sicilia sudorientale

Museo del Vino

Museo del Vino a Pachino
E’ un museo dedicato alla storia e alla cultura del vino in Sicilia. Si trova in Via A. Brancati, 217, 96018 Pachino SR ed è ospitato in un’antica cantina vinicola.

La Chiesa Madre del Santissimo Crocifisso

comune di pachino Chiesa Madre del Santissimo Crocifisso
La chiesa Mardre del Santissimo Crocifisso è stata edificata dal marchese Starabba nel 1790 e da poco restaurata.
E’ una chiesa molto semplice ma che al suo interno contiene i resti del marchese Starabba.

Torre Scibini:

Torre Scibini

La Torre Scibini è stata edificata nel XV secolo come torre di controllo per evitare e prevenire le incursioni dei pirati, è davvero fenomenale.
Per quanto riguarda invece le spiagge del territorio di Pachino, non basterebbero righe e righe per elencarle tutte e per dare giustizia alla bellezza del territorio.

Di sicuro una delle più fenomenali dal punto di vista paesaggistico è:

La spiaggia di Morghella, perla del Mediterraneo

spiaggia di Morghella
L’arenile di Morghella è molto largo e attrezzato e oltre a possedere un mare stupendo, è in una posizione strategica tra Portopalo di Capo Passero e Marzamemi.
Conclusione
Se vuoi una vacanza tra arte, storia, cibo e mare, Pachino è davvero il posto giusto.
Sarà una viaggio indimenticabile: ti immergerai in un’atmosfera da sogno, tra paesaggi mozzafiato e ricchi di storia, di cui non potrai più fare a meno.
Provare per credere!

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Commenti

Una risposta a “Comune di Pachino: Le 5 cose da visitare”

  1. Avatar Guido
    Guido

    La torre scibini come torre di guardia di mare ne vede pochissimo.
    La torre nasce a guardia del feudo per i ladri .
    In aggiunta come scritto nella lapide dara’ aiuto ai lidi nel caso di incursioni barbaresche se richiesto

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