Tempo di persecuzioni e di martiri

Tempo di persecuzioni e di martiri

Successivamente alla morte di Cristo, nei primi secoli gli apostoli e i discepoli hanno vissuto con tranquillità anche perché a quei tempi l’impero romano tollerava ogni tipo di credo.

Con il passar del tempo e con l’avanzare della nuova dottrina (del tutto opposta al paganesimo), vanne considerata un pericolo dall’impero romano e la propria religione.
Ai tempi di Nerone, lo stesso reputava i cristiani blasfemi, che realizzavano riti sanguinari e che operavano ogni genere di criminalità, così inizio ad utilizzare misure poco consone contro il cristianesimo.
Si narra che Nerone, quando appiccò l’incendio di Roma lo fece per scatenare il popolo contro i cristiani al fine di condannare gli stessi alle torture più atroci.
In quegli anni, San Pietro e San Paolo si trovarono a Roma sotto la giurisdizione di Nerone e furono perseguitati dallo stesso Imperatore che li condanno al martirio.
Alcuni anni più tardi, l’impero romano acquisì un nuovo persecutore del cristianesimo, il nuovo imperatore Domiziano era un difensore accanito del paganesimo, e per i cristiani non fu vita facile.
A distanza di molti anni e con l’avanzare del tempo, ci fu un imperatore romano, chiamato Alessandro Severo, che era favorevole al cristianesimo addirittura nel santuario ove lui era solito andare a pregare, aveva aggiunto tra le statue degli Dei anche quella del Cristo Nostro Signore.
Con l’arrivo dell’imperatore Massimino, l’impero romano si avversò nuovamente e drasticamente sui cristiani e il cristianesimo.
Tra una persecuzione e l’altra ci furono periodi di accettazione del cristianesimo, ma esso continuava ad operare nascosto dai pagani.
Erano tempi in cui i cristiani seppellivano segretamente i propri cari ed eseguivano i loro riti nelle catacombe, erano dei propri cimiteri sotterranei contenenti camere, sepolcri e cripte.

Cosa successe nel III secolo a Catania?

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Come accennato, quegli anni non erano semplici per il cristianesimo e i cristiani.
Infatti, il proconsole romano Quinziano si era innamorato di una giovane fanciulla di nome Agata che era stata cresciuta sin da piccola dalla famiglia nel credo cristiano, infatti ne era talmente devota che all’età di quindici anni aveva deciso di prendere parte alla consacrazione delle vergini di Cristo.
Il proconsole decide di arrestare la fanciulla ed torturarla fin quando, lei non avrebbe deciso di abbandonare il culto cristianesimo ed abbracciare il paganesimo.
Tra le varie torture quelle che si ricorda della giovane Agata è la rimozione di entrambe le mammelle del seno e la guarigione avvenuta con le mani di Cristo, si può parlare di miracolo poiché il Signore Nostro Dio, oltre a guarire dalle ferite la giovane Agata le fece riaffiorare anche il seno.


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