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Tamponi a Catania: è emergenza, farmacie assediate

Se in questi giorni siete passati davanti una farmacia – o ancora di più, nelle zone di un Hub – avrete certamente notato lo snodarsi di una infinita fila. Impossibile non accorgersene, visto che si tratta di un vero e proprio assedio. In realtà, era un conseguenze del tutto pronosticabile dovuta principalmente a tre fattori. Il primo, era l’arrivo della stagione più fredda, cui si è sommato l’effetto della variante omicron –l’ennesima variante, ancora una volta molto contagiosa. Poi, c’era da tenere in considerazione che, con l’arrivo delle festività, molti avrebbero scelto di tutelare i loro cari assicurandosi di non poterli contagiare in occasioni di cene di Natale e simili. Infine, c’era da valutare che con l’arrivo delle ferie natalizie, molti pendolari sarebbero tornati a casa e molti avrebbero scelto di trascorrere fuori le proprie vacanze. In particolare questi ultimi avrebbero dovuto sottoporsi a ben due tamponi, uno prima di partire e uno prima di rientrare, se intenzionati ad affrontare una tratta internazionale. Una situazione che ovviamente ha causato una corsa ai tamponi e quindi un intasamento dell’intero sistema.

Quando fare il tampone covid?

Covid sicilia dottore
Sono quattro i motivi che spingono a fare un tampone principalmente:

  • un contatto stretto con una persona risultata positiva al Covid-19;
  • l’insorgenza di sintomi riconducibili all’infezione;
  • incontri con altre persone (soprattutto se fragili) cui si vuole partecipare con maggiore sicurezza;
  • la necessità di ottenere il Green pass per coloro che hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione.

Tutto questo però ha spinto al limite il sistema, creando una situazione che il presidente della Società Italia di Farmacia Ospedaliera Arturo Cavaliere definisce “una follia sanitaria”. «Tante persone si sentono legittimate a recarsi ai drive in sanitari sollecitando i propri medici di base oberati da migliaia di chiamate con sintomi spesso difficili da riscontrare. Vanno a volte anche senza aver prenotato, rischiando di fare esplodere sia il sistema organizzativo che il sistema del tracciamento del virus. Questo si traduce in un rischio di collasso per il sistema stesso e per gli operatori sanitari
Le ricadute di questo ingolfamento colpiscono non solo le tempistiche, ma anche le risorse e i mezzi necessari a effettuare i tamponi: «Gli approvvigionamenti si stanno facendo complessi, in questi giorni è davvero impossibile stimare i fabbisogni nazionali e regionali per i prossimi mesi, sia di tamponi che dei reagenti necessari per processarli», spiega Cavalieri. «Purtroppo sappiamo che di fronte a queste criticità il sistema delle forniture reagirà con possibili carenze oppure con un aumento dei costi». Per risolvere la situazione, Cavalieri traccia una via tanto radicale quanto risolutiva: «Bisognerebbe abolire da subito questa distorsione culturale e sociale del Green pass da tampone, che per fortuna riteniamo sia una criticità prettamente vacanziera» e tornare a uso più morigerato dei tamponi, dedicato «in particolare i soggetti fragili e le persone che sono entrate in contatto con soggetti positivi o con dei sintomi ben chiari o per fine quarantena».

Prenotazione tampone covid e file davanti alle farmacie

test covid
Molte strutture stanno cercando di trovare soluzioni alternative, come per esempio alcune Regioni che stanno aumentando l’offerta sanitaria di orario ai drive. Il rischio però evidenziato da Cavalieri stesso è quello di trovarsi di fronte «a file senza controllo con richieste di prestazioni inappropriate».
Il presidente della Società Italia di Farmacia Ospedaliera richiama dunque «a una gestione meno selvaggia del sistema dei tamponi, ritornando, nei giorni immediatamente successivi al Capodanno, a una gestione ordinata e non utilitaristica dei test, tornando a porre l’attenzione di tutti gli italiani sulla necessità vaccinale».

Mascherine FFP2 a 0.75 cent: l’accordo fra farmacisti e governo

La disponibilità dell’ordine dei farmacisti ha però preso forma nella collaborazione volta a calmierare il prezzo delle mascherine FFP2. Quest’ultime, riconosciute come maggiormente protettive, sono indispensabili sul posto di lavoro, a scuola e sono richieste da quasi tutte le compagnie di volo come requisito. L’accordo raggiunto dunque fra le associazioni di categoria dei farmacisti e la struttura commissariale del generale Figliulo sancisce un ulteriore passo nella direzione dei cittadini e dei consumatori in vista della loro al Coronavirus.
Coronavirus mascherina

Quando è obbligatorio indossare la FFP2

La mascherina Ffp2 è obbligatoria sia al chiuso che all’aperto per l’accesso a teatri, cinema, concerti, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali simili. Ma anche in occasione degli eventi e delle competizioni sportive indoor outdoor. Obbligatorio indossarla anche sui mezzi di trasporto pubblico locale o regionale, aerei, navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale; treni interregionali, Intercity, Intercity notte e alta velocità; autobus e pullman di linea tra più di due regioni; autobus e pullman a noleggio con conducente; funivie, cabinovie e seggiovie (se usate con chiusura delle cupole paravento). Infine, anche chi ha avuto un contatto stretto con un caso confermato positivo al Covid-19 è obbligato a portare la Ffp2.


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