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Sicilia Avocado: un catanese alla conquista di Hong Kong

Il nonno lavorava vigneti, il padre coltivava agrumi, lui si è specializzato in frutti tropicali. Andrea Passanisi, catanese di 35 anni, ha convertito i terreni di famiglia in piantagioni di avocado, mango e frutto della passione, affiancandole a quelle di limoni. Ha cominciato impacchettando a mano la frutta e ora gestisce il brand Sicilia Avocado della cooperativa Dal Tropico, che con 100 ettari complessivi di coltivazioni ha conquistato il mercato italiano.

Eccelenze siciliane

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Dalla sua parte, l’avocado siciliano ha il vantaggio delle condizioni pedoclimatiche, cioè l’insieme di caratteristiche di suolo e clima. Fra Acireale, Giarre e Fiumefreddo, le piante beneficiano della brezza dal Mar Jonio e della pioggia che si addensa sull’Etna. Il vulcano regala un terreno morbido e fertilissimo, humus perfetto per le radici, a cui si aggiunge l’acqua pura delle falde di montagna. Il merito dell’idea, invece, è tutto di Passanisi, che scopre l’avocado durante un viaggio in Brasile, all’inizio degli anni 2000. “ “C’erano studi sulla sua coltivazione in Sicilia da parte dell’università e alcuni imprenditori avevano cominciato a piantarlo negli anni Cinquanta. Ma mancava un mercato per il prodotto”. Ora, invece, il frutto verde ha il vento in poppa. Secondo la World Avocado Organization, le vendite in Europa sono aumentate del 35 per cento rispetto all’anno precedente nel 2018. In Italia sembra andare ancora meglio: l’ultimo report di GS1 Italy-Nielsen certifica l’exploit nel nostro Paese (+121per cento da un anno all’altro). Pure la rete aiuta, con l’hashtag  #avocadotoast su Instagram che conta più di un milione di foto a tema.

L’unione fa la forza, l’identità ancora di più

Sicilia Avoca
L’avocado siciliano, però, aveva bisogno del lavoro di squadra per imporsi. Passanisi contatta altri coltivatori della zona, fino a costituire una cooperativa di aziende agricole che puntano su frutti esotici: un vantaggio “per economie di scala e questioni organizzative”. Bisogna tutelare innanzitutto la qualità, così nasce un regolamento interno che disciplina varietà utilizzate, raccolta e lavorazione. Per diffondere il marchio, gioca un ruolo importante la brand identity di Sicilia Avocado: al prodotto sono affiancati il racconto della filiera corta sul sito, un packaging colorato che riporta i valori nutrizionali e una vivace attività sui social network. “Rispetto dell’ambiente, vocazione del territorio e identità sono i capisaldi. Il rapporto con i consumatori resta fondamentale, così come la trasparenza: parecchi di loro ci mandano feedback o visitano le piantagioni”. E poi c’è il frutto, denso e burroso, che rispetto a quelli provenienti dal Sudamerica evita lunghi viaggi in nave. Senza dimenticare il valore della dicitura biologico nell’etichetta: “Usiamo solo fertilizzanti naturali. Quello che si perde in resa, lo guadagniamo in genuinità”.

Dalla Sicilia a Hong Kong

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Il modello di business di Passanisi e soci mantiene una forte componente di vendita diretta tramite e-commerce (circa il 40 per cento), a cui si affiancano la distribuzione su scala nazionale (40 per cento) e internazionale (20 per cento). I frutti cresciuti ai piedi dell’Etna finiscono già ora sulle tavole di Francia e Polonia e a breve probabilmente anche di Germania, Svizzera e Belgio. Qualche avocado siciliano si mangia pure a Hong Kong, in questo caso tramite il canale commerciale Ho.Re.Ca, dedicato a hotel, ristoranti e affini. La produzione annua, che oscilla tra 700 mila e un milione e 200 mila chilogrammi, abbandona quasi interamente la Sicilia: “Paradossalmente è più facile vendere al Nord, dove questo frutto è conosciuto, che nella nostra terra. Abbiamo comunque rivenditori di fiducia in provincia di Palermo e Messina e sull’isola garantiamo la consegna entro 24 ore dalla raccolta (48-72 sul territorio nazionale)”, spiega l’imprenditore. Che per l’avocado ha una ricetta semplice ed efficace come la sua idea imprenditoriale: “La polpa al naturale, spalmata sul pane caldo. Una delizia”.


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