Fallimento Catania calcio

Calcio Catania, pareggio da tachicardia a Campobasso

Un pareggio che avrà certamente “tolto” più di un anno di vita ai tifosi del Catania quello conquistato ieri in casa del Campobasso. Un Catania in vantaggio, poi raggiunto e superato, poi nuovamente in grado di ribaltare la situazione, prima che il pareggio giunga nuovamente (quasi) allo scadere. Quattro gol che portano un prezioso punto fuori casa e che impediscono il sorpasso al Campobasso, inchiodato come il Catania a 16 punti, ma con una partita in meno. In effetti il Catania ha da recuperare la partita della scorsa settimana, posticipata per il maltempo, che potrebbe virtualmente portarla a 19 punti e quindi più o meno al settimo posto in classica. Niente male, per una squadra che ha rischiato di rimanere agganciata al treno delle ultime e che ora continua a togliersi soddisfazioni su soddisfazioni.

Baldini l’intervista nel post- partita

Un Baldini sorridente, quello che si è presentato ai microfoni, che ha parlato del rammarico per la difficile gestione nel primo tempo che ha portato a subire gol, come lo stesso allenatore ha ammesso, per mancanze del Catania. Un Catania comunque pronto a ribaltare la situazione « Avevo comunque la sensazione che i ragazzi volessero ribaltarla nella ripresa. Sono convinto che undici contro undici non avremmo perso. Abbiamo commesso anche l’errore dell’espulsione, dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista.» Rimane qualche rimpianto in ottica classifica ma Baldini rimane ottimista: «Secondo me questa squadra può provare a giocarsela e vincere con tutti quanti. Ho fatto i complimenti ai ragazzi per la partita sul piano della prestazione e del carattere, ho chiesto maggiore concentrazione. Dobbiamo eliminare tanti piccoli errori che sono anche poco allenabili. Io devo essere bravo a correggere questi errori che ci stanno portando via dei punti. Lo spirito di squadra però è incredibile».
Poi, un appunto sul carattere della sua squadra, che non molla mai: « E’ un orgoglio per me vedere la voglia che ci mettono. Ieri io e il Direttore abbiamo parlato alle squadra e ad un certo punto i giocatori ci hanno interrotto. «Dai mister, andiamo ad allenarci», questo dicevano. Per farvi capire il loro spirito. Peccato non avere vinto perché sarebbe stato bello e importante, ma sono contento.» E infine un pensiero a quanto sta accadendo fuori dal campo, che potrebbe penalizzare la squadra: « La nostra paura più grande è che ci venga portato via questo giocattolo che può veramente fare divertire tutti quanti. Anche i nostri tifosi che hanno sostenuto una trasferta lunghissima, sotto l’acqua. Abbiamo una gran voglia di continuare a giocare, ora la palla passa alla società. Noi possiamo solamente continuare ad onorare la maglia come stiamo facendo in ogni allenamento e partita».
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Moro, mattatore della serata

Ancora una volta mattatore della serata, con una tripletta, è stato il giovanissimo attaccante in prestito ma in forza al Catania. Il tecnico ha prima sottolineato, in risposta alla domanda riguardante la Nazionale, che i meriti erano anche della squadra che lo metteva in condizione di segnare. Poi si è lasciato andare a una serena risata: « Il cucchiaio di Moro? Pensavo di ucciderlo se l’estremo difensore del Campobasso avesse parato il rigore. A vederlo da fuori sembra veramente il ragazzo ideale. E’ pulito, ha una grandissima personalità e una tranquillità incredibile. Lui oggi ha portato via il pallone facendolo firmare a tutta la squadra. Ha capito quanto è importante la squadra per lui. Fino a quando si darà da fare, la squadra sarà a sua disposizione. Voglio che ritorni dalla Nazionale con lo stesso spirito con cui andrà via. »
Lo stesso attaccante sottolinea come nello spogliatoio della squadra etnea si respiri una bella aria: «Si sta davvero bene nello spogliatoio, pensiamo solo al campo. Questo atteggiamento sta producendo risultati. Il cucchiaio in occasione del secondo rigore? Se avessi sbagliato probabilmente non avrei più tirato i rigori e forse sarei anche uscito dal campo. Ho corso questo rischio ma per fortuna è andata bene (ride, ndr). Con Sipos c’è grande affiatamento, c’è la giusta competitività, se giochiamo insieme lo facciamo senza nessun tipo di problema. Durante la mia militanza in Nazionale auguro ai compagni un in bocca al lupo, dovranno metterci quello che sanno, consapevoli di avere fatto fin qui un grande lavoro. Non potrò segnare per il Catania ma mi farò perdonare quando rientrerò dalla Nazionale, promesso».
E sul campionato del Catania: « Ragioniamo di partita in partita, siamo contenti per quello che stiamo facendo, sono contento per i miei gol. Continuiamo così. La convocazione in Nazionale è merito del grande Catania che siamo, stiamo facendo delle grandi partite. E poi segnare fa sempre bene. Il merito va soprattutto alla squadra che mi permette di allenarmi ad alta intensità. Se mi aspettavo ad inizio campionato di fare così bene? Non mi sono messo a fare calcoli ma c’era voglia di dimostrare e lo sto facendo. A fine partita ho fatto firmare il pallone a tutti i compagni, spero sia il primo di tanti. E’ stato un modo per renderli partecipi della tripletta. Adesso salterò due gare al “Massimino” piene di spettacolo sugli spalti però sono contento per questa nuova esperienza in Nazionale».


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