Zamparini conferenza

Addio Zamparini, imprenditore ed ex presidente del Palermo

Quando ripenso alle mie domeniche trascorse guardando 90º minuto, uno dei volti che mi viene prima in mente è quello di Maurizio Zamparini. Forse per il timbro di voce, forse per la prossimità meridionale che però ci trovava su sponde rivali, dato che era il presidente del Palermo – sebbene, in realtà, per me era molto più semplice tifare la siciliana Palermo nel confronto con le altre squadre di A. Forse perché si trattava di uno di quei carismatici presidenti degli anni 2000, dei vari Moratti, Berlusconi, Agnelli senior, Sensi, Pulvirenti. Personalità ingombranti, a tratti strabordanti e conflittuali con gli allenatori, troppo spesso con angoli bui e scheletri nell’armadio – il crack del Parma di Tanzi o della Lazio di Cragno, ma anche Calciopoli. Quando ho cominciato a seguire il calcio, Zamparini era ancora il presidente del Venezia, ma era una figura così legata alla squadra rosanero che nel mio immaginario era divenuto anche siciliano di nascita. Ho dovuto aprire Wikipedia in questi giorni per scoprire che era originario del Friuli (avrei dovuto immaginarlo) e che era nato nel 1941. Anche la sua età appariva nei miei ricordi “bloccata”: un fermo immagine su una delle più vulcaniche figure del calcio di quegli anni, una cosa che capita spesso per tutti gli uomini carismatici.

Zamparini imprenditore

Zamparini

Foto di Rosanerohome.it

Zamparini però non è stato solo un presidente di squadre di calcio, ma principalmente un imprenditore nel campo edilizio, commerciale e turistico. In particolare, la sua principale attività fu la gestione delle risorse finanziarie acquisite in seguito alla vendita, alla francese Conforama, della catena commerciale Mercatone Zeta, fondata da Zamparini stesso e il cui acronimo riprende appunto quello di Maurizio Zamparini. Zamparini ha anche investito e gestito numerosi centri commerciali, fra cui il famoso Zampacenter com’è stato bonariamente rinominato, ovvero il Conca d’oro proprio nelle vicinanze di Palermo. Anche le sue ombre sono ben conosciute, come per esempio quelle che riguardano i 589 milioni di euro di debito di insolvenza alla Banca Popolare di Vicenza.
Di recente, nella primavera di quest’anno, Zamparini era stato colpito da un dolorosissimo lutto, la scomparsa del figlio 22enne Armando. Una morte oltretutto avvenuta distante dal padre, a Londra, dove Armandino (com’era soprannominato a Palermo) era in procinto di cominciare a lavorare per una grande azienda. Il padre, com’è immaginabile affranto, l’aveva definita una tragedia infinita.

Zamparini presidente

Come dicevo, però, nell’immaginario collettivo la figura di “Zampa” è legata al suo ruolo come presidente, prima del Venezia e poi del Palermo, che aveva rilevato nel. Era riuscito, nel corso della sua gestione, a riportare ambedue le squadre dalle serie minori sino alla serie A. In particolare col Palermo, di cui è stato il più longevo presidente cedendo la carica solo qualche anno fa – nel 2018 – è stato una monolitica figura imponente. Per alcuni monarca illuminato, per altri dispotico tiranno, ha fatto certamente il bello e il cattivo tempo della squadra per quasi un ventennio, conducendola alla gloria ma anche ad annate di polvere.
Impossibile non pensare però a come, dopo aver conquistato la serie A, il suo Palermo abbia in quegli anni scosso in qualità di outsider la competizione maggiore, arrivando a conquistare traguardi incredibili come l’accesso alla Coppa Uefa o all’Europa League, per non parlare della coppa Italia persa solo in finale con l’Inter. Zamparini amante del calcio, Zamparini mecenate di numerosissimi campioni: Cavani, Dybala, Pastore, Toni, Balzaretti, Miccoli, Barzagli, Sirigu e Ilicic sono solo alcuni dei migliori fra quelli passati alla sua corte. Sotto il suo governo, il Palermo ha anche vissuto il mondiale da vincitore assoluto nel 2006 grazie all’eroe di Berlino Fabio Grosso.
Ma Zamparini era anche un figura controversa, capace di esonerare 65 allenatori – che però vanno appunto considerati nell’arco dei numerosi anni di presidenza. Indelebili alcuni rapporti, come quello di amore e odio con Francesco Guidolin, che lo avrebbe definito “il miglior presidente del mondo, dal martedì alla domenica”. Oppure l’esonero di Devis Mangia, condannato dalla stampa a “non mangiare il panettone” e per questo confortato dall’istrionico presidente, il quale si presentò in sede di conferenza stampa proprio munito del famoso dolce natalizio. Alla fine, però, l’esonero arrivò comunque.

Presidente Zamparini il ricordo di Dybala

Zamparini Dybala
Se è impossibile però per me, e immagino per molti altri, slegare l’immagine di Zamparini da quella del Palermo Calcio, del quale è stato presidente, lo stesso è accaduto per molti dei “suoi campioni”. Lo ha ricordato così il fuoriclasse attualmente in forza alla Juventus Paulo Dybala sui suoi social: «Sei stato il primo a credere in me, sono arrivato in Italia che ero un bambino e con la tua famiglia mi hai accolto come se fosse casa mia. Presidente, mi hai aperto le porta di una città bellissima dove ho conosciuto tanta gente bella e dove ho avuto tanti e grandi amici. Mi hai dato la possibilità di continuare la mia carriera dove ho voluto, sempre con il massimo rispetto e sempre pensando al mio bene. Per questo e per tante altre cose ti sarò sempre grato, non ti dimenticherò mai Presidente. Grazie mille, di tutto. Il tuo Picciriddu.»


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