Incendi Catania oasi del Simeto

Incendi Catania: il rischio rimane alto, è allerta

Sono passati solo pochi giorni da quando Catania si è svegliata in un incubo fatto di fiamme e cenere. Fiamme che hanno oltretutto spazzato via una notissima struttura balneare, quella delle Capannine, che proprio in questi giorni ha lanciato una raccolta fondi per riaprire rapidamente i battenti. Una situazione che ha vessato la cittadina etnea, ma non solo. Sono stati numerosi gli incendi non solo nel territorio catanese, ma anche in quello siciliano tutto (per tacere di quelli che hanno colpito, in generale, il Sud Italia, come per esempio la Sardegna). Una circostanza indubbiamente critica, che ha portato il governatore Musumeci a richiedere lo stato d’emergenza e al capo del Governo Mario Draghi la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile.
Capannine arse

Foto e montaggio dal profilo Facebook de Le Capannine

Incendi Sicilia, le parole del capo della Protezione Civile nazionale

Pronta però la risposta del capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, il quale ha precisato come le «responsabilità nell’ambito di ciò che si fa contro gli incendi boschivi sono chiare. Le norme prevedono che la lotta attiva sia di competenza delle Regioni. E lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento. Allo Stato spetta il coordinamento del concorso aereo quando le Regioni non riescono con i propri mezzi a intervenire».
Curcio ha però poi ha aggiunto che, a seguito della richiesta della Regione Sicilia, la Protezione civile ha «convocato l’unità di crisi per contestualizzare la richiesta della Regione, che poi prevederà un decreto firmato dal presidente del Consiglio dei ministri. Abbiamo preso atto delle necessità della Regione Siciliana e stiamo inviando una serie di squadre da terra che andranno a rafforzare il dispositivo locale, sia con squadre che arrivano da altre regioni sia con il raddoppio del turno dei Vigili del fuoco che mettono così a disposizione più squadre».
Incendio letojanni
Già dunque da qualche giorno sono operative diverse unità che stanno cercando di tenere sotto controllo la situazione. Numerosi i soccorsi anche da altre parti dell’Italia, fra le quali segnaliamo anche l’intervento di tre parmigiani della Prociv.

Incendi Sicilia: il rischio rimane alto

Incendio sicilia
Tuttavia, nonostante la cospicua mobilitazione, resta altissimo il rischio, principalmente a causa delle altissime temperature registrate in questi giorni. Ancora nella giornata di ieri, a causa delle ondate di colore, la protezione civile siciliana ha diramato tutte le nove province, infatti, un livello massimo di allerta. Dunque raccomandata “attenzione” e la segnalazione di uno stato di pericolosità “alto”, in attesa di una discesa delle temperature previste per la giornata odierna ( sia Messina che Palermo dovrebbero registrare 37 gradi; situazione ancora rischiosa e delicata per Catania, dove sono previsti sempre 41 gradi).
Un invito all’attenzione che riecheggia anche nelle parole del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Siracusa, che segnala come l’emergenza non sia ancora finita. «Il livello di attenzione caratterizzato da elevata pericolosità per il rischio incendi perdurerà anche nei prossimi giorni».

Sicilia in fiamme: i danni degli incendi

Impossibile stimare, almeno al momento, i danni indiretti causati dagli incendi. Basti pensare alle numerose famiglie sfollate nel catanese, oltre al già citato caso de Le Capannine.
Per quelli diretti invece ci affidiamo alle stime di Coldiretti, secondo cui nel 2021 gli incendi nei boschi in Sicilia sono stati circa 300 mentre la superficie non boscata in fumo è di oltre 18.000 ettari. «Si tratta di un massacro senza fine con circa 60 mila eventi incendiari che – sottolinea la Coldiretti – hanno devastato la Sicilia negli ultimi sei anni. Gli ultimi roghi confermano che gli incendi sono causati da criminali che seguono un chiaro disegno contro cui occorre potenziare uomini e mezzi».

Incendi Sicilia: le parole di Musumeci

Anche dalle dichiarazioni del presidente Musumeci trapela preoccupazione per una situazione che ha vessato l’intera isola e che sembra poter causare ancora dolore. «Purtroppo le previsioni meteo dicono che tra qualche giorno la temperatura possa ancora alzarsi e quindi le misure di precauzione sono essenziali in questa fase. Ai Comuni rivolgiamo un appello ad obbligare i proprietari dei terreni abbandonati a metterli in sicurezza e ad aggiornare il catasto delle aree incendiate».
Musumeci non si è però sottratto alle sue responsabilità, ribadendo l’impegno della Regione in materia: «La Regione è impegnata con ogni mezzo a sua disposizione sul fronte degli incendi in questa stagione dalle condizioni meteo particolarmente avverse. Tutti gli uomini e i mezzi che abbiamo a disposizione sono in campo». In particolare, tutti gli uomini del corpo antincendio della forestale sono stati dispiegati – e sono state momentaneamente sospese le ferie a tutti i corpi che potevano aiutare contro l’emergenza.
«Stiamo facendo tutto ciò che dovevamo sul fronte dello spegnimento – aggiunge l’assessore Cordaro – e continueremo a farlo. Agli uomini e alle donne del Corpo forestale va il mio plauso per l’impegno profuso quotidianamente, nella consapevolezza di lavorare per una situazione migliore sia sotto il profilo della organizzazione sia della presenza sul territorio».


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