Scuola della cucina italiana

Scuola della cucina italiana: piccoli trucchi

La scuola della cucina italiana è anche questo: piccoli trucchi.

 Tu chiamali se vuoi consigli della nonna. A me personalmente non li ha consigliati nessuna persona anziana, li ho scoperti per caso, leggendo per lo più ma sono tutti efficaci e funzionano alla grande.

Alcuni di questi li ho testati cucinando con mio marito, ok non ci potrei improvvisare una scuola della cucina italiana ma se un domani si dovesse tornare alle lezioni di economia domestica, non sarebbe un male insegnare questi piccoli escamotage e mi piace l’idea di parlarvene perché son cose pratiche che risolvono diversi fastidi. Cominciamo?

Scuola della cucina italiana: gli odori sgradevoli

Personalmente amo l’odore della cucina: le pietanze che sfrigolano e bollono, il profumo dell’aglio e dei peperoni secchi nell’olio caldo, che s’intrufola attraverso la mia porta socchiusa, mentre vi scrivo, e mi ricorda che è ora di pranzo; il delizioso aroma della torta speziata con la mela cotogna che mi fa pensare ai colori dell’autunno, l’odore forte ed intenso dello zucchero bruciato che riaffiora nella mia mente o quello caldo della buccia d’arancia secca che scrocchia sul fuoco e l’odore terroso ed autunnale dei funghi.

Ma alcuni odori non sono affatto gradevoli, eccone alcuni:

Odore di cavolfiore, è terribile impesta tutta la casa quando lo si sta bollendo. Quando l’acqua bolle mettete un pezzo di crosta di pane e l’odore svanirà;

Odore di fritto, non solo riempie la casa ma si appiccica addosso. Quando l’olio è ben caldo buttateci uno spicchio di mela dentro e lasciatelo friggere, addio odore di unto!

Odore nei tegami, capita di cuocere qualcosa che lasci un odore persistente, nonostante i detersivi. Sfregate delicatamente la pentola con sale e succo di limone (vale anche per il forno) e l’odore svanirà.

Odore di aglio o cipolla nelle dita? Lavatevi con il latte e non strofinate le dita fra loro.

Scuola della cucina italiana: schizzi bollenti

scuola della cucina italiana schizzi bollenti

A volte ho paura di friggere qualcosa: i pesci ad esempio, schizzano un sacco e puntualmente mi becco qualche ustione. Volete sapere come frego l’olio? Quando è bello caldo, ci butto dentro un paio di stuzzicadenti e poi ciò che devo friggere. Il legno assorbe l’acqua et voilà!

Nel caso invece in cui la panatura di ciò che devo friggere si disperda nell’olio, è bene mettere nell’olio caldo uno spicchio d’aglio con tutta la buccia, così la panatura rimane attaccata.

Scuola della cucina italiana: piccole astuzie

Togliere gli spicchi dell’aglio a volte è un’impresa: prendete la testa dell’aglio e mettetela in un barattolo vuoto, chiudete con il coperchio e sbattete energicamente finché gli spicchi non si saranno separati.

Lo schizzo bollente vi ha colpito? Metteteci sopra una fetta di patata cruda. Vi siete tagliati col coltello? Tagliate un pezzetto di buccia di arancio o limone e applicate la parte bianca sul taglio, fermate con un cerotto, si cicatrizza molto più velocemente.

Se un barattolo non si apre, battete sul lato del coperchio con il dorso della lama del coltello. E’ vero farete una tacca sul coperchio del barattolo ma farete anche entrate l’aria ed in tal modo si sviterà senza sforzo.

Se aveste solo un coltello a disposizione e questo si rompesse, cosa usereste? Semplice usate il coperchio di un barattolo di latta, avendo cura d’impugnarlo con una presina per non tagliarvi.

Le uova sode vi si sgusciano sempre male? Stesso procedimento dell’aglio ma con dell’acqua nel barattolo.

Come non piangere tagliando una cipolla? Le ho provate tutte, resta un mistero…


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