Proteste Unict

Proteste UniCt, bloccato l’iter del regolamento contestato

Si apre uno spiraglio per il dialogo fra il rettore e molti degli studenti, gli stessi che mercoledì 19 ottobre sono scesi in piazza a protestare contro il nuovo regolamento dell’Università di Catania. Una protesta che prevede un bis, martedì 25 ottobre a partire dalle ore 17, sempre nella rappresentativa Piazza Università. Le proteste contro Unict potrebbero però avere a stretto giro un’evoluzione, visto che il rettore stesso è intervenuto nel dibattito precisando che, almeno al momento, l’iter per l’approvazione di 3 dei 37 articoli in esso contenuti è stato bloccato. Si tratta ovviamente dei 3 articoli che hanno causato maggiori dissensi e quindi innescato le proteste della popolazione universitaria.

Piazza Università di Catania

Proteste Unict, le rivendicazioni degli studenti

Gli studenti hanno quindi già fatto sentire il loro urlo, “Non un appello di meno!”. «L’Ateneo vorrebbe ridurre gli appelli obbligatori della sessione autunnale da due ad uno, eliminare di fatto gli appelli per il recupero delle materie degli anni precedenti, prevedendo obbligatoriamente una sola data nel periodo di dicembre in coincidenza con l’appello straordinario previsto per gli studenti fuori corso, laureandi, lavoratori, atleti ed in situazione di difficoltà e privando, di conseguenza, gli studenti dell’altra data prevista nel secondo semestre per sostenere il recupero dell’esame».

E aggiungono: «Inoltre allo studente che non supererà l’esame al primo appello verrà negata la possibilità di ripetere la prova nell’appello immediatamente successivo rallentando radicalmente il percorso di tantissimi studenti universitari.» Regole che sembrano un cane che si morde la coda per l’Università catanese, già a lungo tacciata di essere fra le più “lente” del panorama italiano.

Senza contare poi alcuni ulteriori punti dubbi, come la possibilità di costituire commissioni di esami monocratiche, cioè composte singolarmente dal docente titolare senza altri membri o l’eliminazione della riduzione della frequenza obbligatoria e appositi supporti didattici, che minano soprattutto su chi non sempre può frequentare le lezioni, come gli studenti lavoratori.

Il rettore: “Iter dei 3 articoli contestati bloccato”

Il Monastero dei Benedettini

Ieri però è arrivata anche la risposta alle proteste verso Unict del Rettore Francesco Priolo, che si è così espresso. «Il nuovo regolamento proposto dalla Commissione didattica si compone di 37 articoli che forniscono agli studenti una serie di garanzie che prima non erano previste ed elenca doveri e obblighi dei docenti e dei Presidenti di Corso al fine di porre lo studente al centro della programmazione. La Commissione didattica, in cui erano presenti anche studenti, ci ha lavorato un anno. L’iter in tal senso è stato democratico e partecipato. Dal mese di luglio scorso, la proposta di regolamento è stata a disposizione del Senato Accademico e del Consiglio d’Amministrazione per osservazioni e proposte di modifiche. Ogni osservazione pervenuta da allora è stata integrata all’interno degli articoli previsti. A questo punto è stato chiesto il parere non vincolante della Consulta studentesca. Nel corso di questo passaggio sono stati toccati tre articoli, fra cui quelli legati al numero degli appelli e al cosiddetto “salto d’appello”, che sono stati il tema della relativa protesta».

Il rettore ha poi concluso: «Su questi temi si farà un’approfondita riflessione, gli altri 34 articoli sono stati approvati all’unanimità dal CdA. Al momento attuale è stato bloccato l’iter legato al voto finale. Il Senato Accademico del prossimo 25 ottobre non prevede all’ordine del giorno l’approvazione del regolamento didattico. Fermo restando che il numero degli appelli presenti nel testo proposto dalla Commissione è superiore a quello degli altri Atenei siciliani e in linea con l’indirizzo di altri Atenei nazionali, rassicuro comunque gli studenti sul fatto che tutte le valutazioni in merito saranno prese tenendo in considerazione anche le loro esigenze».


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