madonna della visitazione

Madonna della visitazione, la patrona di Enna

Questa settimana continuiamo a dedicare i nostri articoli ai patroni dei capoluoghi siciliani e andiamo a scoprire la patrona di Enna, la Madonna della Visitazione.

La leggenda sulla Madonna della Visitazione

La leggenda sulla Madonna della Visitazione narra che una delegazione di ennesi decise di acquistare una statua della Vergine per eliminare definitivamente i culti pagani a cui essi, nonostante fossero cattolici, erano ancora legati. Si decise di acquistare la statua a Venezia e, dopo averla custodita dentro una cassa, di imbarcarla su una nave. Durante il viaggio la nave si trovò in mezzo a una tempesta e naufragò nel mare Ionio a Capo Spartivento. La cassa, sospinta dalle one, finì sulla costa messinese. Gli scaricatori del porto di Messina la recuperarono e la depositarono in magazzino. Dopo alcuni eventi prodigiosi accaduti nel magazzino si decise di aprire la cassa e così si scoprì che essa conteneva la statua della Madona. La notizia arrivò sino ad Enna e gli ennesi, legittimi proprietari, partirono alla volta di Messina per riprendersela. Essa fu caricata su un carro trainato da buoi e finalmente giunse a Enna, il 29 giugno del 1412.

La leggenda narra che quando si decise di porre la statua su un fercolo per trasferirla nella cappella nessuno riuscisse a sollevarla, essendo divenuta così pesante che non vi fu verso di spostarla. Si decise allora di chiamare alcuni contadini, i quali contenti di tenere sulle spalle un peso diverso da quello del vomere sollevarono il pesante fercolo, che divenne improvvisamente leggero. Da allora i contadini hanno l’onere di portare il simulacro della Madonna nella solenne processione, che si svolge attualmente il 2 luglio. La Madonna è denominata “della Visitazione”, in ricordo di quando la Vergine si recò in Giudea dalla cugina Elisabetta e vi restò per tre mesi. Ad Enna viene invocata non solo per scongiurare malattie e pericoli, ma soprattutto per propiziare un buon raccolto.

La festa della Madonna della visitazione

statua madonna

Anticamente in occasione della sua festa sfilava un enorme carro, chiamato Nave d’oro, suddiviso in tre piani e trainato da buoi, sul quale prendevano posto anche l’orchestra, i cantori e i bambini vestiti da angioletti. In cima al carro troneggiava la statua della Madonna. Alla fine della processione secondo l’usanza locale il carro vuoto veniva bruciato per propiziare un buon raccolto. Anche l’itinerario processionale è legato a una leggenda. Si narra infatti che il 30 giugno del 1413 i dignitari della chiesa maggiore e i senatori dell’università lo affidarono al volo di venticinque colombe, poste ai piedi della statua della vergine, che una volta liberate volarono per le strade della città, indicando così anche l’itinerario processionale. Anticamente l’inizio dei festeggiamenti veniva annunciato dagli Araldi della Maranna della Chiesa Madre, mentre alla vigilia della festa alcuni partecipanti portavano in cattedrale il gonfalone della città.

Partecipavano alla processione 216 confrati, coperti solo da una fascia bianca ai fianchi e recanti sulle spalle nude la vara della Madonna. Fu soltanto nel XVII secolo che la Chiusa locale intervenne per far indossare ai portatori un camice bianco, ritenuto indecente l’uso di partecipare nudi alla processione. Attualmente i portatori indossano un saio di colore bianco e camminano scalzi. Durante la processione la vara della Madonna sosta in tutti i quartieri della città, dove viene accolta con spari di mortaretti e al suono delle campane, secondo l’usanza locale che prevede che gli abitanti dei vari quartieri ringrazino così la Madonna, per le grazie concesse. Infine il simulacro giunge presso il convento dei Minori osservanti, dal quale vengono fatte uscire le statue dei santi Zaccaria ed Elisabetta, in ricordo della visita fatta dalla Vergine alla cugina prima di diventare madre. La statua della Vergine viene condotta nella chiesa di Montesalvo, dove per quindici giorni resterà esposta alla venerazione dei fedeli, che le rendono omaggio con offerte di ceri votivi e pellegrinaggi.

La nave d’oro

madonna e gesu

Anticamente la statua vi sostava per tre mesi in ricordo del periodo trascorso dalla Madonna in casa di Elisabetta. Terminati i quindi giorni la vara della Madonna, la nave d’oro, viene condotta nuovamente al duomo, seguendo l’altro itinerario processionale tracciato secondo la tradizionale locale dal volo delle colombe. Nell’Ottocento i festeggiamenti in onore alla Madonna della Visitazione si sono arricchiti di allestimenti particolari: oltre all’illuminazione in d’uso della festa, una famiglia ennese inventò una luminaria particolare e suggestiva costituita da delle piramidi, ognuna delle quali formata da quindici bicchieri, che venivano posti colmi d’olio su delle mensole fissate ai muri delle case. Inoltre, per festeggiare in modo ancora più solenne la Madonna, gli abitanti decisero di dipingere su dei teli alcuni episodi della storia delle città e delle virtù della Vergine. Questi teli venivano illuminati da lucerne, creando così un effetto particolarmente suggestivo. La domenica successiva il simulacro viene riportato alla Chiesa Matrice, secondo uno dei percorsi tracciato dal volo delle colombe. La statua, riposta nella nicchia, resterà nascosta alla venerazione dei fedeli sino all’11 gennaio dell’anno precedente.


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