Lupini sapori

I lupini e la Reitana di Acicatena: una passeggiata siciliana

Ci sono sensazioni, ricordi, luoghi e sapori che nemmeno la sosta forzata a cui siamo costretti dal Coronavirus può cancellare. Sapori che appartengono alla nostra terra, che fanno parte della nostra cultura. Sapori di cui ci parlano i nostri nonni, ai quali magari saremmo felici di portare un sacchetto di lupini come un tempo. Tuttavia queste bontà nostrane sono sempre più rare e per questo motivo aumenta anche la possibilità di dimenticarli.
E’ sempre più raro, infatti, trovare nei crocevia o nei mercati, venditori muniti di ceste e cartocci ( oggi bustine di plastica), che ti vendono i lupini, eppure parecchi anni fa questi legumi abbondavano nel territorio orientale dell’Etna, dove la loro coltivazione e produzione era molto diffusa.
Reitana Acicatena

La Reitana, frazione di Acicatena delle fonti d’acqua

Il luogo adatto era quello di Reitana, una frazione di Acicatena la cui caratteristica è quella di possedere numerose sorgenti di acqua dolce.
Queste sorgenti sono tipiche di tutta la zona etnea e devono la loro esistenza al fatto che il vulcano è nato sopra un basamento argilloso che ricopriva i fondali del “golfo preetneo”.
La struttura complessa dell’Etna, unita al fatto che la zona è soggetta a continui movimenti tettonici, crea numerosissime fratture del terreno, squarci dove l’acqua piovana e quella scaturita dallo scioglimento della neve, si insinuano, creando una fitta rete di canali che si dirama sotto tutto l’apparato vulcanico.
Siccome le argille sono impermeabili, quando l’acqua le incontra, non scende più nel sottosuolo ma, seguendo piccole fenditure, sgorga all’esterno creando quelle, più o meno ricche, sorgenti di acqua dolce che punteggiano e arricchiscono tutta la costa.
Acicatena Reitana
Proprio nella zona di Reitana, l’abbondanza di questa risorsa ha permesso la creazione di una “via dei mulini” che, sin dal XVI, ha dato origine allo sviluppo di alcune attività tra le quali la produzione di lupini.

I lupini: sapori siciliani

Questi legumi, appartenenti alla famiglia delle Fabacee, genere Lupinus, presentano tante specie ma quelle più coltivate sono poche; Il Lupinus angustifolius, dal fiore blu, cresce spontaneamente sui fianchi del vulcano mentre quello più coltivato e lavorato è il Lupinus albus che possiede un fiore bianco.
Questa specie è coltivata nella zona del Mediterraneo fin dall’antichità perché si adatta bene ai terreni e ai climi asciutti, con essa si eseguiva il sovescio, una pratica che serve ad aumentare la fertilità del terreno con appropriate coltivazioni, in questo caso le proprietà fertilizzanti sono dovute all’azoto di cui il legume è ricco ma i lupini erano utilizzati anche come mangime per i maiali – perché no? – anche cibo per l’uomo, un cibo povero certo, poco costoso, al quale, nel passato era data poca importanza.
Ma i lupini non possono essere mangiati così come vengono raccolti perché troppo amari, per questo devono essere resi commestibili attraverso alcuni trattamenti: lasciati seccare sulla pianta e raccolti nel mese di luglio vengono sistemati dentro ceste che, a loro volta sono immerse in vasche di alluminio dove scorre l’acqua di sorgente. Durante questa fase di ammollo la sostanza amara viene portata via e i lupini diventano sempre più dolci.
Dopo più o meno quindici giorni, quando i semi non sono più amari, vengono cotti e poi di nuovo immersi in acqua corrente e , alla fine, ricoperti di sale.
lupini

Lupini: i vantaggi per una dieta mediterranea

A Reitana, un tempo ricca di famiglie dedite a questo lavoro, a produrre lupini è rimasta solo la famiglia Chiarenza che tramanda, da circa 250 anni, il suo sapere ai discendenti.
Oggi i lupini non sono considerati solo un cibo dalle buone capacità organolettiche ma addirittura salutare!
Considerato, più che un pasto uno snack, dei lupini oggi si stanno scoprendo le ottime proprietà nutrizionali tanto che sono stati inseriti tra gli alimenti della dieta mediterranea .
Possono essere consumati tranquillamente dai celiaci perché privi di glutine, sono ricchi di proteine con un buon apporto di vitamine, beta carotene, sali di potassio, calcio e fosforo.
Ma oggi si parla tanto dei lupini come cibo terapeutico.
Il professore Sirtori dell’ospedale Niguarda di Milano prende atto che le proteine dei lupini sono in grado di ridurre il livello di colesterolo cattivo del sangue.
Altri benefici di questi legumi, riguardano la riduzione della pressione sanguigna ma le scoperte più recenti parlano di una notevole efficacia sul controllo del glucosio del sangue perché sono in grado di stimolare la secrezione di insulina nelle cellule.
Alla luce di quanto scoperto oggi i lupini stanno subendo una rivalutazione, soprattutto la loro farina, che mantiene tutte le caratteristiche dei semi, è utilizzata per preparare pietanze per celiaci, vegetariani e vegani.
Naturalmente bisogna stare attenti,le persone allergiche non possono usufruire di questi alimenti.
Dunque, quando abbiamo un po’ di tempo, una passeggiata a Reitana delizierà il nostro palato, aiuterà il nostro benessere e…mi raccomando, non buttate le bucce, mescolatele al terriccio delle vostre piante ed avrete un ottimo e biologico fertilizzante!


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