FESTA DI SANTAGATA

Fiera di Sant’Agata: Il programma

Sant’Agata: la fiera

La festa dedicata a Sant’Agata si svolge ogni anno a Catania, di cui è la santa patrona, ed è un momento da sempre molto atteso in tutta la Sicilia.
In particolare la fiera che si svolge ai primi di Febbraio attira molte persone da ogni parte dell’isola sia per il culto che per il folklore che la caratterizza.
Quest’anno la fiera si Sant’Agata si svolgerà dal “31 Gennaio al 6 Febbraio” 2020 e sarà ospitata all’interno della Villa Bellini.

Inaugurazione e programma della Fiera di Sant’Agata

Come ogni anno l’amministrazione del Comune di Catania, in previsione delle festività e della fiera di Sant’Agata, ha messo in moto le modalità per l’organizzazione dell’edizione del 2020.
La società che si occupa di gestire l’evento, individuata tramite un bando di gara pubblico, ha previsto l’inaugurazione della fiera per il 31 Gennaio, con l’apertura dei cancelli di Villa Bellini alle ore 16.00: sarà possibile visitare la fiera di Sant’agata fino al 6 Febbraio, tutti i giorni, con orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 24.00.

Luoghi della Fiera di Sant’Agata

Festa di santagata via etnea

Gli affascinanti Giardini di Villa Bellini sono il palcoscenico ideale per la Fiera di Sant’Agata, nell’edizione 2020: si accede all’ingresso tramite l’elegante scalinata di Via Etnea e dalla storica Piazza Roma.
Sono presenti ben 80 Gazebo per accogliere gli stand, dislocati lungo tutto il Piazzale delle Carrozze del Parco Bellini, dove è possibile acquistare articoli esclusivi della Fiera di Sant’Agata.
L’ubicazione degli stand fieristici è limitata all’ampia zona del Parco e al lungo viale adiacente in modo da salvaguardare l’ambiente degli storici giardini e per rendere più fruibile la visita di tutta la Fiera ad opera dell’oltre milione di visitatori che sono attesi nei suoi sette giorni di apertura.
Su suggerimento dell’amministrazione comunale il 10% dei prodotti esposti negli stand è destinato all’esposizione e la vendita di merce relativa a “Prodotti tipici Siciliani” e con riferimento alla Festa di Sant’agata, tra artigianato e food: gli stand dovranno apparire ai visitatori come delle vetrine curate nei minimi particolari, con una particolare cura estetica.
Gli stand sono del medesimo colore e dimensioni, sono divisi per settore “merceologico”, per facilitare la visita e la ricerca dei prodotti.

Fiera di Sant’Agata: la cura dei particolari

Nel Piazzale delle Carrozze è stata allestita, con accuratezza speciale, un’area ludica, dedicata all’infanzia e per ospitare i bambini.
È presente un grande maxi schermo, sempre nel Piazzale delle Carrozze, per consentire la proiezione delle immagini, in tempo reale, della festa e della fiera di Sant’Agata.
All’interno della Fiera è presente un’area per il pronto soccorso sanitario, una zona per le attività culturali e un palco per l’accoglienza dell’Amministrazione comunale e per il lavoro istituzionale.
Le fantastiche luminarie serali e notturne lungo la scalinata centrale di Villa Bellini e dei viali adiacenti è a cura della società che gestisce l’intera fiera.
Sono state allestite zone per la raccolta differenziata dei rifiuti: è prevista una stretta vigilanza per tutelare il verde pubblico e mantenere costante la pulizia nel parco e della fiera.
Tra le news, dal successo assicurato, ci sono l’apertura ininterrotta, anche notturna tra i giorni cinque e sei febbraio, per garantire un’ampia accoglienza alle migliaia di visitatori provenienti da tutta la Sicilia.

La fiera di Sant’Agata: cenni storici

Le origini della fiera di Sant’Agata risalgono a molti secoli fa, quando si dava inizio ai festeggiamenti della Santa patrona della città di Catania con un enorme mercato a cielo aperto, tipico delle tradizioni medievali, quando i signori locali concedevano l’esenzione delle tasse, le gabelle, ed era così possibile acquistare ogni tipo di prodotto a prezzi più bassi.

Prodotti caratteristici: le minne di Sant’Agata

Minne di SantAgata

Le minne di Sant’Agata sono delle piccole e deliziose cassate, speciali e caratteristiche, ricordano nella forma i seni della santa, che, secondo la storia del martirio, vennero strappati come punizione per non essersi concessa al prepotente.
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