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Febbre nei bambini: come comportarsi e quali accorgimenti seguire

I genitori, inevitabilmente, si allarmano quando vedono che il loro figlioletto ha la febbre. Tuttavia quest’ultima non va considerata come una malattia: più che altro, è una normale reazione dell’organismo in risposta a una serie di stimoli.
In pratica, una zona del cervello (l’ipotalamo) determina un innalzamento della temperatura corporea se, per esempio, il bimbo compie uno sforzo notevole, se è disidratato, se c’è la necessità di combattere un batterio o un virus. Non bisogna andare nel panico davanti a un valore più elevato indicato sul termometro, ma è essenziale mantenere la calma e studiare i vari sintomi mostrati dal bambino con febbre.
Il piccolo manifesta un comportamento iperattivo, o al contrario è troppo tranquillo? Non vuole mangiare, e magari piange in continuazione? Questi potrebbero essere dei segnali di febbre, ma comunque è fondamentale controllare la situazione e misurare la temperatura con l’ausilio di uno strumento adeguato. All’occorrenza, potete chiamare il pediatra di fiducia se volete ricevere qualche consiglio.
In ogni caso, è importante avere a disposizione un termometro di qualità, preciso e del tutto attendibile. I migliori modelli sono quelli digitali e a infrarossi: li trovate sullo shop di AMioAgio, un negozio online che raccomandiamo caldamente per l’acquisto di dispositivi per il monitoraggio (non solo termometri, ma anche misuratori di pressione e altri apparecchi di questo tipo).

La febbre nei bambini deve preoccupare?

La febbre che colpisce il figlio è un motivo di ansia per le mamme e per i papà, ma ciò non vuol dire che debba sempre scattare un campanello d’allarme.
Quando bisogna preoccuparsi? Nel momento in cui la temperatura supera i 40°, o i 38,5° se il bambino ha meno di 6 mesi di età. Urge un consulto medico se il piccolo non riesce a muovere bene il collo e la testa, se fa capire di essere in balia di una forte cefalea, se dorme tutto il tempo e rifiuta di bere.
Altri sintomi da non prendere mai sottogamba sono le macchie sulla pelle, le convulsioni, i dolori addominali intensi, le mani e i piedi freddi. In queste circostanze, è preferibile contattare subito un esperto o portare il bimbo al Pronto Soccorso. Lo stesso vale se ci sono indizi di distress respiratorio.
Se, invece, la febbre non è troppo alta e non ci sono particolari avvisaglie, con ogni probabilità si tratta di una semplice reazione a una condizione specifica. Anche una comune infezione alla gola o alle orecchie, o un ambiente troppo caldo.

Il miglior termometro

Come già abbiamo accennato, i termometri più adatti ai bambini sono quelli digitali e quelli a infrarossi. Infatti questi strumenti permettono di misurare la temperatura agevolmente e velocemente, senza che il piccolo cominci ad agitarsi.
Ci sono addirittura termometri che non vanno appoggiati sulla pelle, ma che si usano a distanza grazie alle loro tecnologie innovative. Per il resto, la misurazione della febbre avviene per via ascellare, orale o rettale. Attenzione: di solito l’operazione è più rapida se il termometro è a contatto con la bocca o con il retto, mentre ci vogliono circa 5 minuti se è sistemato sotto l’ascella.
AMioAgio offre numerosi termometri perfetti anche per i bambini nati da poco. Thermoval Baby è a infrarossi, e si impiega a una distanza di circa 3,5 cm dalla fronte del bimbo. Thermoval Kids Flex Rapid è digitale, con asta flessibile, concepito per un utilizzo orale o rettale.

Febbre nel bambino e farmaci

Quando un bambino ha la febbre, verrebbe spontaneo somministrargli un medicinale. Tuttavia, prima di procedere è sempre indispensabile rivolgersi al pediatra per conoscere il farmaco suggerito e il suo dosaggio.
In genere si raccomandano gli antipiretici. Comunque c’è bisogno di una prescrizione, così come per gli antibiotici e per i medicinali con cortisone.

Consigli in caso di febbre nel bambino

Se il vostro bambino ha la febbre, è necessario farlo riposare in una stanza con temperatura intermedia: né troppo calda né troppo fredda. È essenziale idratarlo con acqua a piccoli sorsi, e magari con un po’ di succo di frutta o di camomilla.
In più, non dovete coprirlo in maniera eccessiva anche se ha i brividi. È importante favorire la giusta traspirazione della pelle con abiti leggeri. Potete, poi, facilitare l’abbassamento della temperatura con spugnature fresche (non fredde!) sulla fronte e sui polsi.
Non forzate il piccolo a mangiare se non ne ha voglia, ma cercate di stimolargli l’appetito con cibi che apprezza e che siano molto digeribili. Tenete la situazione sotto controllo, e verificate che non ci siano i segnali più pericolosi che abbiamo descritto in precedenza.
Se avete timore, non esitate a chiamare il pediatra. Evitate in tutte le circostanze una cura fai da te. Ricordate, infine, che la temperatura naturale – soprattutto nei bambini – oscilla sulla base di diversi elementi, tra cui l’orario, l’ambiente, l’alimentazione e gli eventuali sforzi compiuti.


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