coronavirus

Cosa fare se si è positivi o a contatto con positivi

Un picco di contagi come non si vedeva da ormai molto tempo e la conferma di trovarsi di fronte alla quarta ondata. I dati in Sicilia sono estremamente preoccupanti (tanto che è possibile che a breve si torni in zona arancione) e questo 2022 non è voluto essere da meno, rispetto ai due suoi illustri predecessori. Parliamo di un vero e proprio boom di ricoveri, con un aumento di 83 pazienti di cui ben 20 in terapia intensiva, con 35 morti, stando al bollettino del ministero della salute di oggi 11 gennaio. Nonostante questo preoccupante aumento dei ricoveri c’è anche un altro fenomeno in aumento: a causa proprio dell’incremento dei positivi, sale anche il numero di coloro che devono osservare le misure cautelari prima di potersi muovere liberamente.
Ci sono poi i naturali assestamenti delle disposizioni del governo in materia, che però possono anche generare confusione: quanti giorni di quarantena preventiva devo osservare se entro a contatto con un positivo? E questo dipende dalle mie dosi di vaccino? E cosa devo fare se riscontro i sintomi del Covid? Insomma, ci sono moltissime domande a cui è importante dare risposta.

Cosa fare sintomi Covid

Coronavirus Il settore del turismo
Partiamo con ordine (di gravità, in questo caso). Cosa bisogna fare se si riscontrano i sintomi del Covid? Ricordiamo che si fa riferimento ai seguenti:

Sintomi più comuni:

  • febbre
  • tosse
  • astenia
  • perdita del gusto o dell’olfatto

Sintomi meno comuni:

  • mal di gola
  • mal di testa
  • dolori muscolari
  • diarrea
  • rash cutaneo o scolorimento delle dita delle mani o dei piedi
  • occhi arrossati o irritati

Sintomi gravi:

  • difficoltà respiratoria o fiato corto
  • afasia, difficoltà di movimento o confusione
  • dolore al petto

In questi casi la primissima cosa da fare è contattare il proprio medico di famiglia per ottenere un suo consulto e, successivamente, la prescrizione per un tampone molecolare. Non precipitatevi in farmacia, per diversi ordini di motivi. In primo luogo, se positivi, potreste essere voi il veicolo della diffusione del virus in luoghi che – al momento – sono spesso molto affollati. Oltretutto, come sappiamo, in questo periodo è necessario evitare gli assembramenti, quindi qualora non siate positivi vi esponete inoltre a un rischio a vostra volta. Per di più, molto spesso ultimamente i test rapidi non stanno mantenendo adeguati standard di efficacia, quindi il nostro consiglio è non rivolgersi al semplice antigenico della farmacia.
Una volta che il tampone è stato effettuato ricordiamo che è consigliabile sottoporsi a un cautelare periodo di isolamento. Se la positività è effettivamente riscontrata, sarà in primo luogo il medico di base a informarci sui passi successivi, indicandoci la terapia di base e segnalando la nostra positività ai sanitari dell’Usca (Unità speciali di continuità assistenziale). Sarà poi compito dell’azienda sanitaria locale contattare il paziente per ricostruire i suoi contatti stretti e avvertirli affinché osservino un periodo di quarantena a casa.  Se la positività venisse accertata tramite test eseguito in farmacia sarà lo stesso farmacista a segnalare il caso positivo alla Asl.

Quanto tempo dura l’isolamento per un positivo covid

La durata dell’isolamento per chi ha una diagnosi di Sas-Cov-2 varia a seconda dello stato vaccinale del paziente e della presenza dei sintomi.
Coronavirus sicilia
In base alle ultime indicazioni del ministero della Salute, i positivi asintomatici che hanno effettuato la terza dose o hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni (4 mesi) possono uscire dall’isolamento già dopo 7 giorni a condizione ovviamente che abbiano effettuato un tampone (sia antigenico che molecolare) con esito negativo e che “siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni”.
Le regole cambiano per chi non si è vaccinato, ma anche per coloro che non hanno ricevuto il booster e hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni. In questo caso il periodo di isolamento è di 10 giorni a partire dalla data del tampone positivo, a condizione ovviamente che il test risulti negativo e che non si abbiano sintomi da almeno tre giorni. Chi continua a risultare positivo può invece uscire dall’isolamento dopo 21 giorni se nell’ultima settimana non ha avuto sintomi.
 

Cosa fare se si è entrati a contatto con un positivo

Cosa fare contatto positivo
Innanzitutto, è bene precisare cosa voglia dire un contatto stretto. Da indicazioni governative, il ‘contatto stretto’ (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come: una persona che vive nella stessa casa di un positivo al Covid; una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un positivo (per esempio la stretta di mano); una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un contagiato (per esempio ha toccato a mani nude fazzoletti di carta usati); una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un positivo, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (per esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un positivo in assenza di mascherine o altri dispositivi di protezione idenei (Dpi).
La circolare del ministero della salute ha quindi distinto i livelli di cautela correlandoli ad alcuni parametri, fra i quali distanza dalla vaccinazione e numero delle dosi:

Contatti stretti (ad ALTO RISCHIO)

1) Soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario (i.e.
abbiano ricevuto una sola dose di vaccino delle due previste) o che abbiano completato il
ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni: rimane inalterata l’attuale misura della
quarantena prevista nella durata di 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del
quale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo;
2) Soggetti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, e che
abbiano tuttora in corso di validità il green pass, se asintomatici: la quarantena ha
durata di 5 giorni, purché al termine di tale periodo risulti eseguito un test molecolare o
antigenico con risultato negativo;
3) Soggetti asintomatici che:
– abbiano ricevuto la dose booster, oppure
– abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure
– siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti,
non si applica la quarantena ed è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Il periodo di Auto-sorveglianza termina al giorno 5.
E’ prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione
dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto
giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al
Covid 19.

Basso rischio:

Qualora i contatti abbiano indossato sempre le mascherine chirurgiche o FFP2, non è necessaria quarantena ma dovranno essere mantenute le comuni precauzioni igienico-sanitarie. Se non è stato possibile garantire l’uso della mascherina, tali contatti dovranno sottostare a sorveglianza passiva.

Isolamento:

Quanto ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster, o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento può essere ridotto da 10 a 7 giorni, purché i medesimi siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.


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