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Con-working, a Catania lo smart working in convento

Il 2020 ha cambiato moltissime cose. I nostri equilibri sono stati spazzati via da una pandemia che ha portato un’emergenza sanitaria su scala planetaria, con conseguenze su tutti i campi. Alcune di queste novità sono già state superate, frutto della contingenza temporanea. Altre sono rimaste, perché oltretutto potevano costituire utili soluzioni a problemi non limitati a quel frangente. Così è stato in parte per lo smart working, uno strumento che abbiamo imparato a far entrare nella nostra quotidianità nel corso degli ultimi anni, ma che molte aziende hanno deciso di continuare a sfruttare. Proprio ieri, a Catania, abbiamo avuto ancora uno sviluppo della più famosa versione di lavoro in remoto: il Con-working.

Con-working: a Catania il convento apre le porte a studenti e lavoratori

Anche lo smart working non è però esente da rovesci della medaglia. Coloro che non possono affittare studi dedicati o usufruire di una postazione di co-working finiscono infatti per lavorare costantemente da casa. Il rischio, come per le quarantene dovute alla pandemia, è quello di andare incontro a una sempre più frequente alienazione. Alienazione che ha colpito moltissimo proprio nel corso degli ultimi anni e di cui stiamo vedendo il prezzo, come se fossimo in un episodio della famosa serie TV Netflix Black Mirror.

Per invertire una pericolosa tendenza che colpisce, come sempre, chi ha meno possibilità di difendersi e contrastarla Frà Massimo ha lanciato un’idea che avvicina due mondi, spesso visti come incompatibili: quello del lavoro, del profitto, e quello della chiesa. L’idea del parroco della Chiesa di Santa Maria di Gesù di Catania è stata quella di aprire le porte del convento e prestare i suoi spazi allo smart working. Un vero e proprio Con-working: il termine coniato non solo richiama appunto la dimensione collaborativa e quindi rivendica la dimensione sociale del lavoro, ma vi integra una “n” – a suggerire il luogo in cui relazioni e produttività s’incontrano.

chiesa di santa maria di gesù a catania

Un’iniziativa che è nata appunto per aiutare chi, non trovando altre soluzioni, è magari costretto a lavorare sempre da casa e rischia di aumentare sempre di più la sua solitudine. «Vogliamo mettere in pratica l’idea di Chiesa in uscita tanto voluta da Papa Francesco – Ha spiegato Fra Massimo – la mission consiste nel combattere l’isolamento domestico fornendo l’opportunità di uno spazio in cui non soltanto svolgere le proprie attività professionali ma anche relazionarsi con gli altri, favorendo quindi la socialità».

1 Novembre aprono gli spazi del ConWorkCatania

L’esperimento è già cominciato e ha avuto inizio proprio ieri. Una novità che ha attirato gli sguardi di tantissime testate e voci dell’informazione: dal sito di Avvenire a RTL 102.5, dal TGR Rai Sicilia a Freepressonline, arrivando sino a Sky TG24. Un moto mediatico che non deve stupire, visto che sono già stati messi in luce diversi aspetti negativi dello smart-working. Dover passare un numero significativo di ore di fronte un computer, in assenza di interazione sociale, fondamentale per il benessere psichico, potrebbe generare stress e disturbi correlati quali ansia, depressione e in alcuni casi anche burn out.

Con working
La grafica dedicata sulla pagina FB del ConWorkCatania

Per contro, lavorare – seppure ognuno al suo progetto – all’interno di uno spazio comune può aiutare a contrastare gli effetti negativi dello smart working. Per questo è disponibile, negli orari segnalati, una sala del convento adibita a spazio di co-working, a disposizione di professionisti catanesi e non. L’iniziativa di Frà Massimo ha invece riscosso subito successo e alla sua voce si sono unite quelle di cinque giovani professionisti: Epifanio Chiavetta, Irene Fatuzzo, Giuseppe Furneri, Francesca Magrì e Rachele Soma.

Non solo lavoratori comunque: consultando la pagina Facebook del Con-working si legge che è possibile utilizzare gli spazi anche per studiare o aggiornarsi. Vi suggeriamo di seguire i profili social di ConWorkCatania per rimanere aggiornati su ogni futuro sviluppo del progetto.


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