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Comune di Ispica: Le 5 cose da visitare

Comune di Ispica, con i suoi 16088 abitanti, è un comune in provincia di Ragusa che dista circa 9 chilometri dal mare. L’attuale nome Ispica è stato assunto solo dal 1935; anticamente veniva chiamata Hispicaefundus e in seguito Spaccaforno a causa del gran numero di tombe a forma di forno presenti nel suo territorio.
La zona costiera offre lunghe e meravigliose spiagge, ma Ispica offre molto di più, con il suo centro storico che è un susseguirsi di testimonianze medievali, settecentesche, barocche e liberty. Natura, storia e cultura!
Di seguito ti propongo 5 bellezze imperdibili di Ispica raggiungibili con una passeggiata durante una bella giornata di sole.

Chiesa della Santissima Annunziata

comune di ispica Chiesa della Santissima Annunziata
La Chiesa dell’Annunziata, a tre navate, fu realizzata nella prima metà del XVIII secolo e terminata negli ultimi anni dell’Ottocento in seguito a un crollo. Il suo campanile, completato nella sua forma attuale solo nel 1954, fiancheggia la facciata.
Al suo interno sono custodite opere d’arte come l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e Santa Maria dell’Itria del XVIII secolo, la statua di San Vito e una reliquia in argento. Gli stucchi dell’artista palermitano Giuseppe Gianforma sono tra gli elementi più interessanti della Chiesa.

Palazzo Bruno di Belmonte

ispica Palazzo Bruno di Belmonte
Il Palazzo, testimonianza dello stile liberty in provincia di Ragusa, fu commissionato dall’onorevole Pietro Bruno di Belmonte all’architetto Ernesto Basile nel 1905; Pietro Bruno non riuscì a vedere compiuta l’opera a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, della morte di sua moglie e in seguito della sua stessa morte. Il Palazzo fu completato dai suoi figli, ma l’unica che ci visse fu Preziosa Bruno di Belmonte. Nel 1962, alla morte di Preziosa, l’amministrazione comunale comprò il Palazzo che divenne la sede del Municipio di Ispica.Una leggenda vuole che alla fine degli anni Settanta Donna Preziosa, in abiti bianchi, sia stata avvistata a una finestra aperta del suo palazzo ormai disabitato.

Basilica di Santa Maria Maggiore e antistante Loggiato del Sinatra

Basilica di Santa Maria Maggiore e antistante Loggiato del Sinatra
La Basilica di Santa Maria Maggiore, a croce latina e con tre navate, fu costruita nel Settecento per accogliere il simulacro del Santissimo Cristo alla Colonna, un tempo situato nella vecchia chiesa ormai distrutta a Cava Ispica. La facciata fu realizzata nella seconda metà dell’Ottocento.All’interno vi sono gli imperdibili stucchi dipinti da Giuseppe e Giovanni Gianforma. Sulla volta della navata centrale, sul transetto, sull’abside e sulla cupola si trovano pregevoli dipinti di Olivio Sozzi, pittore tra i più qualificati del Settecento siciliano. Vito D’Anna e Giuseppe Crestadoro firmano altri preziosi dipinti.
La Piazza antistante è definita dal meraviglioso Loggiato del Sinatra realizzato a metà del secolo XVIII. Il Loggiato, semicircolare, è uno dei rari esempi di una struttura in uso tra Seicento e Settecento, di solito realizzata in legno per le fiere in occasione di festività religiose.

Chiesa e Convento Santa Maria del Gesù

Ispica Chiesa e Convento Santa Maria del Gesù

Il Convento di Santa Maria del Gesù è un complesso monumentale che si erge su una rocca, in una splendida posizione panoramica sulla città e in lontananza sul Mar Mediterraneo. In quest’area, nel XVI secolo, fu costruito il Convento, danneggiato dal terremoto del 1693 e ricostruito in seguito mantenendo la sua semplicità architettonica.
All’interno ospita una Chiesa a una sola navata decorata con stucchi e marmi policromi.

Parco archeologico della Forza

Parco archeologico della Forza

Il Parco della Forza, sito di grande fascino storico-archeologico e naturalistico dal valore inestimabile, è costituito da una grande zona rocciosa ricca di insediamenti rupestri, tombe arcaiche e resti di edifici religiosi (come la vecchia Chiesa dell’Annunziata).
Il Palazzo Marchionale, le scuderie, i magazzini, gli ambienti di servizio al palazzo e sicuramente il teatro meritano una visita. La vasta scuderia del Fortilitium, per esempio, è una grotta rettangolare dove venivano custoditi i cavalli: al suo interno sono ancora visibili le mangiatoie, gli occhielli per legarvi gli animali e graffiti equestri sulle pareti.
Il Museo Antiquarium, sito in una grotta, mette in mostra reperti di diverse epoche, a partire dalla prima Età del bronzo e fino ai periodi medievale, rinascimentale, ma anche dei periodi greco-classico, ellenistico-romano, bizantino.
A conclusione, il sorprendente “Centoscale” del XII secolo è un cunicolo rupestre con 280 gradini che garantiva l’approvvigionamento idrico della città: dall’alto dell’altopiano della Forza portava fin sotto il torrente, garantendo le scorte d’acqua al castello.
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